ALESSANDRO VII, papa
Morto il 7 gennaio 1655 Innocenzo X, gli fu dato successore, il 7 aprile, il cardinale Fabio Chigi. Questi, nato a Siena il 12 febbraio 1599 dalla famiglia del celebre banchiere Agostino, aveva rappresentata la Santa Sede come nunzio al congresso di Münster (dal 1644 al 1648), donde uscì la fine della guerra dei trent'anni e la pace fra la Germania e la Francia. Eletto papa, mostrò il suo amore alle arti, soprattutto con gli abbellimenti maestosi alla basilica di S. Pietro e col portico ellittico che ne circonda la piazza, da lui ampliata e affidata al genio di Gian Lorenzo Bernini. Accolse a Roma, sulla fine del 1655, Cristina, regina di Svezia, convertita al cattolicismo. Continuò la lotta contro il giansenismo francese. Osteggiato costantemente dalla Francia, fu in lotta aperta col cardinal Mazzarino e poi con Luigi XIV, a cagione del ducato di Castro e delle prepotenze del marchese di Créquy, ambasciatore di quel re, che abusava delle franchigie diplomatiche, e provocò tumulti e conflitti con la guardia còrsa che stava al servizio del papa. Ma dovette cedere alle pretese del re, licenziare la guardia còrsa, chiedere scusa. Morì il 22 maggio 1667 e fu sepolto nella Basilica vaticana, dove un grandioso monumento, opera del Bernini, perpetua la sua memoria.
Bibl.: Sforza Pallavicini, Della vita di Alessandro VII, Prato 1839, voll. 2; Reumont, Geschichte der Stadt Rom, III, ii, pp. 629-634; Ciacconius-Oldoinus, Vitae et res gestae Roman. Pontif., IV, Roma 1677, p. 707 segg.; G. Novaes, Storia de' Sommi Pontefici, IX, Roma 1822. Sui rapporti con la Francia: Recueil des instructions données aux ambassadeurs et ministres de France depuis les traités de Westphalie, ecc., VI, Rome (docum. e prefazione di G. Hanotaux), I (1648-1687), Parigi 1888.