ANASTASIO III, papa
Romano; salì al soglio pontificio dopo la morte di Sergio III. Fu consacrato probabilmente nel giugno del 911;le vicende del suo pontificato, breve quasi come quello del successore Landone, non sono ben note.
A Roma, allora, la situazione era critica: dalla scomparsa di Giovanni VIII, assassinato nell'882, si erano succeduti sulla cattedra di Pietro ben undici papi; la città sconvolta dal fermento delle forze che volevano liberarla dal vincolo delle grandi istituzioni che vi avevano sede, tentava di avviarsi anch'essa verso un'autonoma vita cittadina. Vi si era affermata una potente fazione guidata da un nobile, il "consul et senator" Teofilatto, alto funzionario della Curia papale, che aveva accanto a sé una donna estremamente energica, la moglie Teodora; alcuni pontefici, e specialmente il predecessore di A., Sergio III, per prevalere si erano dovuti appoggiare alla fazione di Teofilatto.
È probabile che lo stesso A., soffocato dalla personalità del "consul et senator", vero padrone dello stato romano, non abbia potuto esercitare alcuna influenza sulla vita politica neanche della propria città. Di A. ci resta, autentica, una sola bolla con cui concede al vescovo di Vercelli, Ragimperto, l'uso del pallio; la bolla Convenit apostolico, con la quale, "petente Hogero archiepiscopo", A. avrebbe confermato e aumentato i privilegi della Chiesa di Amburgo, è apocrifa. Non abbiamo notizia della risposta, se pure la dette, al patriarca di Costantinopoli, Nicola il Mistico, che con lui si era lamentato per lettera del permesso concesso da Sergio III a Leone III imperatore di sposarsi per la quarta volta. A. morì dopo due anni e due mesi di pontificato, probabilmente nell'agosto del 913.
Fonti e Bibl.: Jaffé-Wattembach, Regesta Pontificum Romanorum,I,Lipsiae 1885, p. 448; Liber Pontificalis,a cura di L. Duchesne, II, Paris 1892, p. 239; L. Duchesne, Les premiers temps de l'état pontifical,Paris 1911, pp. 312 ss.; P. Brezzi, Roma e l'Impero medioevale,Bologna 1948, pp. 99 ss.