PAPIROLOGIA (XXVI p. 257; App. II, 11, p. 502)
Le pubblicazioni di papiri ed ostraca, e gli studî relativi, che dopo la seconda guerra mondiale avevano ripreso con qualche stento, sono ora assai numerose, e moltissimi sono i nuovi testi, sia letterarî sia documentari. Congressi di p. si sono tenuti a Parigi (V: 1949), Ginevra (VI: 1952), Vienna (VII: 1955), Oslo (VIII: 1958), Varsavia-Cracovia (IX: 1901). Non essendo possibile ricordare qui tutte le nuove pubblicazioni papirologiche, ci limiteremo a segnalare i progressi delle collezioni maggiori, o quelle nuove collezioni che rivestano un particolare interesse.
Dei papiri di Ossirinco (P. Oxy), sono stati pubblicati, soprattutto a cura di E. Lobel, i volumiXIX-XXV (Londra 1948-59), ricchissimi di nuovi testi, soprattutto letterarî: sono particolarmente da segnalare papiri di Callimaco (XIX-XX), Eschilo (XX), Saffo e Alceo (XXI), Archiloco (XXII), Bacchilide (XXIII), Alcmane (XXIV), Epicarmo, comici dorici e Simonide (XXV). A questi trovamenti papiracei si debbono tra l'altro le nuove, eccellenti edizioni critiche di Callimaco (R. Pfeiffer, Callimachus: I, Fragmenta; II, Hymni et epigrammata, Oxford 1949-53) e di Alceo e Saffo (Poetarum Lesbiorum fragmenta, a cura di F. Lobel e D. Page, Oxford 1955). Dei "Papiri della Società Italiana" (P.S.I.) sono stati pubblicati i vol. XII, 2; xIII, 2; XIV (Firenze 1951-57), contenenti tra l'altro lettere del ciclo di Alessandro, frammenti di uno storico dell'età dei Diadochi e di uno storico siciliano (forse Filisto), del giurista Ulpiano, di Euforione; la raccolta, dopo la morte di M. Norsa (v., in questa App.), è ora curata da V. Bartoletti. Per le Elleniche di Ossirinco, v. elleniche di ossirinco, in questa App. Scarsi invece i papiri letterarî nel IV ed ultimo volume del Catalogue of the Greek and Latin Papyri in the John Rylands Library (Manchester 1952).
Una collezione nuova ed assai importante è quella dei papiri della biblioteca Bodmer di Ginevra (P. Bodmer), che nel giro di pochissimi anni ha pubblicato, a cura di V. Martin, M. Testuz ed R. Kasser, 15 fascicoli (Cologny-Ginevra-Lovanio 1954-61) con testi di eccezionale interesse tra cui i libri V-VI dell'Iliade, il Δύσκολος di Menandro (v. menandro, in questa App.), il vangelo di Luca e quello di Giovanni (in greco e in copto), varie lettere apostoliche (canoniche e apocrife), il Περὶ Πάσχα di Melitone di Sardi. Oltre queste collezioni più note, ve ne sono numerosissime altre, sia presso biblioteche e università (in Italia, oltre che a Firenze, esistono raccolte soprattutto a Milano e a Bologna, di cui O. Montevecchi ha pubblicato il I vol., Papyri Bononienses, Milano 1953), sia presso privati: siano ricordate qui, a titolo di esempio, la collezione The Antinoopolis Papyri di cui sono usciti i vol. I-II (Londra 1950-60) a cura di C. H. Roberts, J. W. B. Barns e H. Zilliacus, con numerosi testi letterarî, teologici e documentarî, e quella di Wilfred Merton (Merton Papyri, I-II, Dublino 1948-59), con numerosi testi, soprattutto documentarî, finiti poi, dopo la morte del Merton, nella ricca collezione di sir A. Chester Beatty.
Accanto ai papiri letterarî, cresce anche continuamente il numero dei papiri documentarî che precisano sempre meglio la vita politica, amministrativa e sociale dell'Egitto, e non solo dell'Egitto, per circa un millennio, dalla conquista dei Greco-Macedoni sino all'invasione araba. Molti testi documentarî sono già nelle raccolte citate, ma si citano qui alcuni gruppi di testi che, riferendosi a un ambiente circoscritto, risultano particolarmente preziosi: anzitutto papiri e pergamene, anche in iranico, trovate a Dura-Europo, cioè assai lontano dall'Egitto, che danno elementi preziosi per ricostruire un quadro d'assieme della vita di quella fortezza imperiale romana (The excavations at Dura-Europos. Final report, V, part I: The parchements and papyri, New Haven 1959, a cura di C. Bradford Welles e altri), o anche i papiri rinvenuti dalla Colt archaeological expedition a Nessana, oggi Auja-el-Hafir nel deserto del Negev (Excavations at Nessana, II: Literary papyri, a cura di E. L. Hettich; III: Non literary papyri, a cura di C. J. Kraemer, Princeton 1950-58) che ci restituiscono, nel momento del passaggio dal dominio bizantino a quello arabo (6°-7° sec. d. C.), il quadro suggestivo di una cittadina ai confini della civiltà, centro religioso ma al tempo stesso sede di una guarnigione bizantina, ove si resta sorpresi nel constatare che Virgilio era ancora conosciuto direttamente in latino. Ma si dà anche il caso che gruppi omogenei di testi, magari andati dispersi in origine, o nelle vicende del mercato dei papiri, abbiano potuto essere ricostituiti sì da formare un "archivio" personale di largo interesse: è il caso di The archive of Aurelius Isidorus in the Egyptian Museum, Cairo, and the University of Michigan (a cura di A. E. R. Boak e H. Ch. Youtie, Ann Arbor 1960), complesso di 146 documenti riferentisi a un medesimo personaggio, vissuto all'incirca tra il 270 e il 324 d. C., del quale si ricostruisce la complessa attività sia per la direzione dei terreni da lui posseduti o affittati, sia per le numerose liturgie che dovette rivestire; o anche dei Papyrus grecs d'Apollonos Ano (a cura di R. Rémondon, Cairo 1953), che riguardano tutti un certo Papas, personaggio influente per potenza politica ed economica, e il cui interesse consiste nell'appartenere essi ai primi anni del sec. 7° d. C., quindi ad un periodo in cui l'Egitto era già sotto il dominio arabo.
Di raccolte, collane e sussidî agli studî papirologici, sia qui ricordato anzitutto il completamento della Berichtigungsliste der griechischen Papyrusurkunden aus Aegypten, continuata, dopo la morte di Fr. Preisigke e Fr. Bilabel, da M. David, B. A. van Groningen ed E. Kiessling (vol. IIl, Leida 1958). Anche il Sammelbuch griechischer Urkunden aus Aegypten ha ripreso dopo la morte del Bilabel, e ne sono usciti i voll. V, 3-4 e VI, 1-3 (Wiesbaden 1950-61). In particolare è da segnalare, per l'età tolemaica, il completamento delle Urkunden der Ptolemäerzeit di U. Wilcken (II vol., Berlino 1935-57) e la Prosopographia Ptolemaica di W. Peremans ed E. Van't Dack (sinora 4 voll., Lovanio 1950-59). Una collana di Select papyri in 5 voll., con trad. inglese, è stata iniziata dalla Loeb Classical Library: ne sono usciti sinora, a cura di A. S. Hunt e C. C. Edgar, i voll. I-II (Non literary papyri: private affairs, public documents, Londra 1952-56), e a cura di D. L. Page il III (Literary papyri: poetry, ivi 1960).
Per gli ostraca (v. vol. XXV, p. 750), si ricordano qui due tra le massime collezioni del genere, quella della Bodleian Library di Oxford (J. G. Tait-Cl. Préaux, Greek ostraca in the Bodleian Library at Oxford, 2 voll., Londra 1930-55; il I vol. contiene gli ostraca d'età tolemaica, il II quelli di età romana e bizantina), e quella della Università del Michigan, composta di ostraca provenienti quasi esclusivamente da Karanis e pubblicata nei voll. XXXIV, XLVII, L degli University of Michigan Studies, Humanistic series (Ann Arbor 1935-51, a cura di L. Amundsen, H. Ch. Youtie, O. M. Pearl).
Si sono anche pubblicate in questi ultimi anni raccolte specializzate di papiri scritti in lingua non greca. R. Cavenaile ha riunito tutti i papiri latini (Corpus Papyrorum Latinarum, 4 fasc., Wiesbaden 1956-58); con Die nichtliterarischen Papyri Italiens aus der Zeit 445-700 (2 voll., Lund 1954-55, a cura di J.-O. Tjäder) si penetra invece nel Medioevo e nel dominio solitamente riservato alla paleografia. Per i lavori attorno ai papiri e alle tavolette cerate di Ercolano, si veda G. Guerrieri, L'Officina dei papiri ercolanesi dal 1752 al 1952, Napoli 1954; qualche nuovo testo è stato pubblicato da V. Arangio-Ruiz e da G. Pugliese Carratelli.
Nuovi papiri aramaici che illustrano la vita sociale degli Ebrei di Elefantina sono stati pubblicati da E. G. Kraeling, The Brooklin Museum Aramaic papyri: new documents of the fifth century B. C. from the Jewish colony at Elephantine (New Haven 1953), mentre gli Aramaic documents of the fifth century B. C. (a cura di G. R. Driver, Oxford 1954), propriamente su cuoio e non su papiro, gettano nuova luce sulla dominazione persiana in Egitto allo scorcio del 5° sec. a. C. Il Corpus Papyrorum Judaicarum, di cui sono sinora usciti i voll. I-II (a cura di V. A. Tcherikover e A. Fuks, Cambridge, Mass., 1957-60) raccoglie - per ora - i papiri (greci) d'età tolemaica e dei primi secoli dell'Impero romano riguardanti gli Ebrei.
Tra i papiri cristiani, la scoperta di gran lunga più importante di questi ultimi anni è quella di Naǵ‛ Hammādi, nell'Egitto meridionale, di numerosi testi gnostici (in copto): tra questi più interessante il Vangelo di Tommaso, che non è propriamente una narrazione della vita di Gesù, ma una raccolta di logia, o "detti di Gesù", già noti in piccola parte nel loro testo greco (P. Oxy 654, 655), e, accanto a questo, il Vangelo della Verità, già ricordato da Ireneo (Adv. haer., III, 11, 9). Su questi testi, la cui redazione originale sembra risalire alla metà circa del II secolo, esiste già una letteratura abbondantissima: ma poiché essi non appartengono al dominio della vera e propria p., si rinvia alla voce vangeli, in questa Appendice.
Bibl.: Il progresso degli studî papirologici può essere seguito attravreso i medesimi repertorî e le medesime riviste citate in App. II, ii, p. 503; si aggiunga anche l'Archiv für Papyrusforschung, che ha ripreso a uscire (vol. XV-XVII, i: 1953-60) sotto la direzione di Fr. Zucker, e, per la papirologia giuridica, il Journal of juristic papyrology, Varsavia 1946 ss., nonché Iura, Napoli 1950 ss. Utilissimi R. A. Pack, The Greek and Latin literary texts from Greco-Roman Egypt (Ann Arbor 1952) che, catalogando tutti i papiri letterarî (quasi 2500, nel 1952) sostituisce varie opere precedenti, ed H. Ch. Youtie, The textual criticism of documentary papyri, Londra 1958. E. Kiessling ha iniziato una nuova serie del Wörterbuch der griechischen Papyrusurkunden... (vol. IV, 1-2, Berlino-Marburgo 1944-58: sinora ἀ-δένδρον) che sostituirà la prima serie, ormai superata, del Preisigke. Un breve schizzo storico su La papirologia in Italia ha scritto V. Bartoletti, in Atene e Roma, n. 13 (1954), pp. 1-20. Per i papiri gnostici, vedi l'ediz. fotografica di essi a cura di P. Labib, Coptic gnostic papyri in the Coptic Museum at Old Cairo, I, Cairo 1956, e l'introduzione generale di J. Doresse, Les Livres secrets des gnostiques d'Égypte: I, Introduction aux écrits gnostiques coptes découverts à Khénoboskion, Parigi 1958.