PAPIROLOGIA (XXVI, p. 257; App. II, 11, p. 502; III, 11, p. 361)
Scavi e acquisti hanno accresciuto di molto nell'ultimo quindicennio il patrimonio disponibile di papiri (intendendosi con questa denominazione anche frammenti di pergamena rinvenuti insieme con i papiri veri e propri) e di ostraca, sicché numerosi risultano i testi sia letterari sia documentari - in lingua non solo greca ma anche latina e copta - editi dopo il 1960, e notevole è stato l'impulso conseguentemente dato agli studi papirologici con la pubblicazione di lavori di carattere generale e di ricerche su temi speciali o su singoli testi. Congressi di papirologia si sono tenuti a Milano (XI: 1965), Ann Arbor (XII: 1968), Marburg/Lahn (XIII: 1971), Oxford (XIV: 1974), Bruxelles (XV: 1977), e gli Atti che ne sono stati pubblicati documentano l'ampio ventaglio d'interessi che investe lo studio dei papiri, da quelli papirologici in senso stretto - inerenti, vale a dire, alla loro edizione - a quelli storici, letterari, linguistici, economici, giuridici, paleografici.
Tra i testi letterari risultano pubblicati, per la più parte nelle collezioni dei papiri di Ossirinco e dei papiri di Antinoe, frammenti soprattutto di Omero, Esiodo, Pindaro, Sofocle, Euripide, Menandro, Callimaco, Apollonio Rodio, Teocrito tra i poeti, e Demostene, Licurgo, Platone, Tucidide tra i prosatori. Ma è da segnalare, in particolare, il ritrovamento e la pubblicazione di testi finora non altrimenti noti: nuovi versi di Alceo (P. Col. inv. 2021, il quale contiene tuttavia anche versi già noti), Archiloco (P. Col. inv. 7511), Stesicoro (P. Lill. inv. 76 a-c); parti di commedie menandree, soprattutto dell'Aspis e della Samia (P. Bodmer XXV e P. Bodmer XXVI, costituenti un unico codice insieme con il noto P. Bodmer IV del Dyscolos); frammenti di romanzi, da un cosiddetto "Satyricon greco" (P. Oxy. 3010) e dai Phoinikikà di Lolliano (P. Col. inv. 3328). Non pochi anche i papiri cristiani (non solo greci ma pure latini e copti) editi negli ultimi anni; di particolare interesse i commentari di Didimo il Cieco a Giobbe, Salmi, Ecclesiaste.
Molto più numerosi di quelli letterari risultano i papiri documentari venuti alla luce ed editi, i quali rispecchiano ogni aspetto della vita pubblica e privata dell'Egitto tolemaico, romano e bizantino, ma qualche volta anche di altre aree. Si tratta di editti, registri fiscali, conti amministrativi, atti anagrafici, testamenti, quietanze, verbali di udienze, corrispondenze ufficiali e lettere private, documenti militari d'ogni genere (tra questi ultimi soprattutto, ma non soltanto, s'incontrano papiri latini o greco-latini). Una scoperta di rilievo è stata fatta a Saqqara, ove è stato rinvenuto un documento riferibile al 331 a. C. se, a quanto si ritiene, si tratta di un ordine emanato da Puncesta, generale di Alessandro: in tal caso quello di Saqqara sarebbe il più antico papiro documentario e forse in assoluto finora venuto alla luce. Accresciutosi il patrimonio di documenti, attraverso raccolte di testi omogenei si è studiata la vasta tipologia delle ordinanze - di portata generale o d'interesse limitato - promulgate dai Tolomei, si sono recuperati archivi quali quelli di Flavio Abinneo (ufficiale di cavalleria a Dionysias, nel Faiyûm, dopo il 341) e di Petaus (komogrammateus a Ptolemais Hormu, al confine tra lo stesso Faiyûm e la valle del Nilo, attivo sullo scorcio del 2° secolo d. C.), si è illustrata la storia dell'esercito romano in Egitto nei primi secoli dell'Impero e se ne sono ricostruiti i regolamenti militari interni con l'ausilio anche di testi rinvenuti a Dura-Europos, già da tempo noti.
Al materiale proveniente dai kiman egiziani si sono aggiunti ritrovamenti a Derveni in Macedonia (ove sono venuti alla luce frammenti di un papiro orfico molto antico, forse della fine del 4° secolo a.C.) e nell'area compresa circa tra Gerico e Murabba‛at nel deserto di Giuda (ove sono stati trovati, oltre a numerosi pezzi ebraici, anche alcuni frammenti greci, sia letterari sia documentari). Un nuovo fervore di studi, tra i papiri non-egiziani, stanno conoscendo i papiri ercolanesi con nuove edizioni e ricerche, promosse dal Centro internazionale di studi dei papiri ercolanesi costituitosi a Napoli nel 1969.
Bibl.: Dato il notevole progresso della disciplina papirologica dal 1960 ad oggi, la bibliografia è selettiva. Delle collezioni maggiori sono stati pubblicati: dei papiri documentari di Berlino (BGU) i voll. X-XIII, ed. W. Müller, H. Maehler e W. Brashear, Berlino 1966-1976; dei papiri di Antinoe (P. Ant.) il vol. III, ed. J.W. B. Barns e H. Zilliacus, Londra 1967; dei papiri della Biblioteca Bodmer di Ginevra (P. Bodmer) i fasc. XIV-XXVI, ed. soprattutto R. Kasser, Ginevra 1961-1969; dei papiri del British Museum di Londra (P. Lond.) il vol. VII (dedicato a documenti dell'archivio di Zenone), ed. T. C. Skeat, Londra 1974; dei papiri della collezione W. Merton (P. Mert.) il vol. III, ed. J. D. Thomas, Londra 1967; dei papiri della Michigan University (P. Mich.) i voll. IX-XI, ed. E. M. Husselman, G. M. Browne e J. C. Shelton, Cleveland-Toronto 1970-1971; dei papiri dell'università cattolica di Milano (P. Mil.) il fasc. II, ed. S. Daris, Milano 1966; dei papiri dell'università statale di Milano (P. Mil. Vogl.), i voll. III-V (contenenti anche testi demotici e copti), ed. I. Cazzaniga, M. Vandoni, T. Orlandi e altri, Milano 1965-1974; dei papiri di Ossirinco (P. Oxy.) i voll. XXVI-XLVI, ed. E. Lobel, E. G. Turner, P. Parsons, J. Rea, R. A. Coles, J. Shelton, A.K. Bowman, e altri, Londra 1961-1978; dei papiri della Società italiana di Firenze (PSI) sono stati pubblicati alcuni papiri fuori collezione ad opera di V. Bartoletti, M. Manfredi, A. Carlini e altri; dei papiri di Tebtunis (P. Tebt.) il vol. IV, ed. J. Keenan e J. Shelton, Londra 1976. Sui materiali scoperti nel deserto di Giuda (P. Jud. Des.) sono apparsi i voll. II-V della serie Discoveries in the Judean desert of Jordan, ed. P. Benoit, J. T. Milik, R. de Vaux e altri, Oxford 1961-1968 (i più dei testi sono ebraici, ma i voll. II e III contengono anche testi greci).
Sono stati pubblicati inoltre i seguenti papiri: Papyrus grecs du Musée Gréco-Romain d'Alexandrie, ed. A. Swiderek, M. Vandoni, Varsavia 1964 (P. Alex.); Greek papyri in the collection of New York university, I, ed. N. Lewis, Leida 1967 (P. NYU); The Wisconsin Papyri, I-II, ed. P. J. Sijpesteijn, Leida-Zutphen 1967-1977 (P. Wisc.); Einige Wiener Papyri, ed. K. A. Worp, Amsterdam 1972 (P. Vindob. Worp) e Einige Wiener Papyri, ed. R. P. Salomons, Zutphen 1976 (P. Vindob. Salomons); Fünfunddreissig Wiener Papyri, ed. P. J. Sijpestein, K. A. Worp, Zutphen 1976 (P. Vindob.-Tandem); Papiri dell'università di Genova, I, ed. M. Amelotti, L. Zingale Migliardi, Milano 1974 (P. Genov.). Sono stati pubblicati ostraca del Rijksmuseum van Oudheden di Leida e del Royal Ontario Museum di Toronto. Numerose edizioni di papiri e ostraca sono reperibili anche nelle riviste specializzate (v. oltre). Il documento del 331 a. C. è stato pubblicato da E. G. Turner, A commander-in-chief's order from Saqqara, in The Journal of Egyptian Archaeology, LX, 1974, pp. 239-42.
Tra i corpora dedicati a papiri contenenti testi omogenei sono da segnalare: The Abinnaeus Archive: Papers of a Roman officer in the reign of Constantius II, ed. H. I. Bell, V. Martin, E. G. Turner, D. van Berchem, Oxford 1962; Corpus des ordonnances des Ptolémées, ed. M.-Th. Lenger, Bruxelles 1964; Documenti per la storia dell'esercito romano in Egitto, ed. S. Daris, Milano 1964; Das Archiv des Petaus, ed. U. Hagedorn, D. Hagedorn, L. C. Youtie, H. C. Youtie, Colonia-Opladen 1969; Roman military records on Papyrus, ed. R. O. Fink, Cleveland 1971. Il corpus dei papiri greci riguardanti gli Ebrei (C.P.J. = Corpus Papyrorum Judaicarum) si è accresciuto del vol. III, a cura di V. A. Tcherikover, A. Fuchs, M. Stern, Cambridge (Mass.) 1964.
Tra i materiali di studio di carattere generale (per i quali si rimanda anche alla bibliografia citata in App. II e III) sono fondamentali: E. G. Turner, Greek Papyri. An introduction, Oxford 1968, e O. Montevecchi, La papirologia [Torino 1973]: gli studi specifici introduttivi alla lettura dei papiri di E. G. Turner, The papyrologist at work, Durham 1973, e di H. C. Youtie, The textual criticism of documentary papyri, Londra 19742; i repertori di R. A. Pack, The Greek and Latin literary texts from Greco-Roman Egypt, Ann Arbor [19652], K. Aland, Repertorium der griechischen christlichen Papyri, I, Biblische Papyri, Berlino-New York 1976, e J. van Haelst, Catalogue des papyrus littéraires Juifs et chrétiens, Parigi 1976.
Studi papirologici speciali (con edizioni o riedizioni di papiri) sono stati pubblicati soprattutto nelle collane: Papyrologica Lugduno-Batava, voll. IX-XIX, Leida 1961-1978; Papyrologica Bruxellensia, voll. I-XVI, Bruxelles 1962-1978; Papyrologica Coloniensia, voll. I-VII, Colonia-Opladen 1965-1976; American studies in papyrology, voll. I-XVI, New Haven, Toronto 1966-1977; Papyrologische Texte und Abhandlungen, ed. L. Koenen, R. Merkelbach, voll. I-XVI, Bonn 1968-1972.
Non pochi sono gli studi apparsi sul papiro come prodotto librario e grafico. Da segnalare: sull'industria del papiro N. Lewis, Papyrus in classical antiquity, Oxford 1974; sul rotolo di papiro E. G. Turner, The terms recto and verso. The anatomy of the papyrus roll, Bruxelles 1978; sul codice di papiro E. G. Turner, The typology of the early codex, University of Pennsylvania 1977; sulle scritture dei papiri G. Cavallo, Ricerche sulla maiuscola biblica, Firenze 1967; R. Seider, Paläographie der griechischen Papyri, I: Urkunden, Stoccarda 1967; II, Literarische Papyri, ivi 1970, e Paläographie der lateinischen Papyri, I: Urkunden, ivi 1972, II, i: Literarische Papyri, ivi 1978; E. G. Turner, Greek manuscripts of the ancient world, Oxford 1971; sulle abbreviazioni A. Blanchard, Sigles et abréviations dans les papyrus documentaires grecs: recherches de palégraphie, Londra 1974.
Sono state fondate le nuove riviste The Bulletin of the American Society of Papyrologists (dal 1963); Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik (dal 1967); Cronache ercolanesi (dal 1971, rivista dedicata sostanzialmente ai papiri di Ercolano).