Pappo di Alessandria
Pappo di Alessandria (Alessandria d’Egitto secc. iii-iv d.C.) matematico greco. Fece parte della cosiddetta seconda scuola di Alessandria e fu l’ultimo dei grandi geometri greci. Visse nel periodo tardoellenistico, ma della sua vita si conosce ben poco. Sembra accertata solo la data del 320, anno intorno al quale egli avrebbe scritto il suo commento all’Almagesto di Claudio Tolomeo. Si ritiene inoltre che svolgesse attività di insegnamento. Le sue opere sono in gran parte andate perdute; l’unica pervenutaci è quella conosciuta nella versione latina con il nome Collectiones mathematicae, composta da otto libri (il primo è andato perduto e del secondo si ha solo un frammento). Questo trattato fornisce la più importante documentazione delle opere e dei contributi dei matematici greci e inoltre contiene dimostrazioni e approfondimenti relativi a teoremi classici quali quelli di Euclide, Archimede, Apollonio e Tolomeo. È difficile riconoscere i contributi originali di Pappo: per tradizione gli si attribuiscono teoremi sul baricentro (ascritti anche a Guldino) e un teorema di geometria proiettiva (teorema di Pappo sugli esagoni in → Pappo, teoremi di) che è un caso particolare del teorema di Pascal.