PAPUA NUOVA GUINEA.
– Demografia e geografia economica. Storia
Demografia e geografia economica di Marco Maggioli. – Stato dell’Oceania, situato nella sezione occidentale dell’Oceano Pacifico, a nord della penisola australiana di Capo York. La popolazione (7.476.108 ab., secondo una stima UNDESA, United Nations Department of Economic and Social Affairs, del 2014) è cresciuta a un ritmo del 2,4% nel periodo 2004-10, con un tasso di natalità del 28,9‰ (2013) e con un numero medio di figli per donna di 3,8.
L’economia si basa sulla ricchezza di risorse naturali minerarie, energetiche e forestali: la loro esportazione costituisce la piccola porzione di economia formale esistente. Rilevante è la presenza del settore primario, che contribuisce per il 29% alla formazione del PIL (2012) e occupa il 68% della popolazione attiva. Malgrado ciò, l’agricoltura, anche in ragione del 2% di territorio coltivabile, non riesce a coprire il fabbisogno alimentare interno e il Paese è costretto a ricorrere alle importazioni, mentre le produzioni commerciali (cacao, caffè, palma da cocco, the e caucciù) sono largamente eccedenti e alimentano un discreto flusso d’esportazione. Le ricchezze minerarie (oro e rame) ed energetiche (gas naturale e petrolio), il cui sfruttamento si è sviluppato per opera di ingenti investimenti australiani e giapponesi, contribuisce per un quarto alla formazione del reddito nazionale. Nonostante queste ricchezze naturali, P. N. G. continua a essere uno degli Stati più poveri dell’Oceania, con una mortalità infantile al di sotto dei 5 anni del 61,4%. Nel complesso il Paese non riesce a far decollare un certo livello di sviluppo a causa della scarsità delle infrastrutture, della limitatezza del mercato interno, della progressiva urbanizzazione, dei problemi legati alla corruzione e all’instabilità politica.
Storia di Vincenzo Piglionica. – Tra il primo e il secondo decennio del 21° sec., grazie soprattutto a un aumento dei prezzi delle commodities e allo sfruttamento delle risorse energetiche, P. N. G. fece registrare una crescita economica sostenuta, ma la povertà di infrastrutture, gli elevati tassi di criminalità, la diffusa corruzione e la limitata offerta di servizi educativi e sanitari di base continuavano a rappresentare gravi problemi per il Paese.
Sotto il profilo politico, P. N. G. visse un periodo di forte instabilità tra il 2011 e il 2012: Michael Somare, leader del National alliance party (NA) e premier dal 2002, fu sospeso dal suo incarico per due settimane nell’aprile del 2011 per cattiva condotta; inoltre, a causa di problemi di salute, fu costretto a lasciare il Paese per recarsi a Singapore e ricevere le necessarie cure. A giugno, la famiglia di Somare annunciò le definitive dimissioni del premier, che aveva subito tre interventi chirurgici al cuore: al suo posto, nel mese di agosto, il Parlamento elesse Peter O’Neill come nuovo primo ministro. Dopo essersi ripreso, Somare negò tuttavia di essersi mai dimesso e si dichiarò pronto a terminare il suo mandato: in suo favore, nel mese di dicembre, si pronunciò anche la Corte suprema, che sancì l’illegittimità dell’elezione del nuovo premier; ma O’Neill – che godeva ancora del sostegno del Parlamento – ricusò il verdetto. L’impasse politica, con due premier che si consideravano entrambi legittimi, terminò con le elezioni di giugno-luglio 2012: il People’s national congress party (PNC) fu il primo partito del Paese, e il suo leader O’Neill, forte del sostegno di un’ampia maggioranza parlamentare, assunse l’incarico di premier. Tra i suoi principali obiettivi, il nuovo governo annoverava il miglioramento degli standard di vita – circa il 40% della popolazione era sotto la soglia di povertà – e la lotta alla corruzione, ma nel 2014 fu lo stesso O’Neill a essere colpito da un mandato d’arresto per il suo presunto coinvolgimento in un caso di corruzione, venendo poi anche accusato di cattiva condotta nell’esercizio delle sue funzioni, pur senza effetti immediati sulla sua carica.
In politica estera, particolarmente intense furono le relazioni con la vicina Australia. Nel novembre 2012, fu riaperto in P. N. G. il centro di detenzione di Manus Island, dove l’Australia riprese a trasferire una parte dei migranti irregolari che cercavano di raggiungere le sue coste. Nel 2013, i due Paesi concordarono un programma – della durata iniziale di 12 mesi e poi soggetto a revisione annuale – per il reinsediamento in P. N. G. dei migranti del centro che fossero stati riconosciuti come rifugiati.