PARABIOSI (dal gr. παρά "accanto" e βίος "vita")
Vita di due organismi interi, artificialmente uniti. Questo termine è stato introdotto nella biologia da F. Sauerbruch e Heide nel 1908, ma l'idea di studiare la vita di due organismi artificialmente uniti è molto anteriore e proviene da P. Bert, il quale eseguì l'unione, con operazioni varie su parecchie specie di animali mammifere, e ad essa diede il nome di greffe siamoise (innesto siamese, cioè tale da formare coppie di organismi, simili a quella dei fratelli siamesi). L'operazione consiste nella cucitura dei margini di una lunga ferita della pelle ai lati corrispondenti dei due individui; a questa si può far precedere la cucitura delle pareti delle cavità addominali, aperte lateralmente (celostomia laterale). La parabiosi fu studiata sopratutto nei mammiferi e uccelli comunemente usati nei laboratorî: cani, gatti, conigli, cavie, topolini, ratti e polli. Di tutti questi animali soltanto i ratti albini vivono lungamente dopo l'unione (B. Morpurgo). I conigli sopravvivono qualche volta oltre un mese; le cavie, i cani, i gatti, i topolini e i polli non giungono a questo termine. I ratti albini possono vivere in parabiosi indefinitamente, cioè tanto quanto sarebbero vissuti se non fossero stati uniti. Perciò gli studî sulla parabiosi vennero e vengono eseguiti su codesta specie di mammiferi. Recentemente la parabiosi è stata applicata largamente e con successo anche allo studio del differenziamento dei sessi negli Anfibî (E. Witschi).
La parabiosi ha rivelato molti fatti che con altri metodi biologici non si sarebbero potuti indagare, soprattutto riguardo alla costituzione individuale e alla recettività all'innesto di tumori. Nella parabiosi i due organismi uniti sono affrontati, ma non fusi: avvengono scambî di liquidi, ma la circolazione non è incrociata, ad onta che esistano comunicazioni vasali lungo la cicatrice d'unione; le funzioni della nutrizione possono vicendevolmente aiutarsi e compensarsi sotto il vigile controllo dell'economia di ciascuno dei due organismi; la funzione urinaria può essere completamente assunta da uno dei due animali, quando all'altro siano stati asportati i reni, ma resta indipendente se ciascuno dei compagni può provvedervi da sé; i sistemi nervosi restano indipendenti; le secrezioni interne non sono finora completamente indagate, essendo i topi poco adatti per la maggior parte delle ricerche che ad esse si riferiscono; le funzioni sessuali e lo sviluppo dei caratteri del sesso si svolgono come negli animali singoli. Nella parabiosi si manifesta anche una specie di prova di contrasto fra la costituzione dell'uno e quella dell'altro compagno; in questa prova, se la coppia non è armonica, equilibrata, succede che uno dei due individui deperisca rapidissimamente e ceda sempre acqua all'organismo del suo compagno: fatto questo che rivela l'importanza dell'economia dell'acqua per la costituzione individuale.
Il termine parabiosi fu anche proposto da A. Forel per indicare la relazione di convivenza tra due famiglie di formiche di specie diversa che formano un "nido composto" senza avere in comune altro rapporto che la difesa dell'unica casa. Un esempio tipico se ne ha, nella Guiana Britannica, in Crematogaster parabiotica e Camponotus femoratus (piccola e irritabile la prima, grande e potente la seconda) che vanno a bottinare in compagnia e abitano insieme in un nido costruito di terra su un ramo: la Crematogaster occupa la zona superficiale e, al minimo allarme, si mette in agitazione contro l'intruso; in casi di pericolo più grave sopravvengono le schiere del Camponotus, che nidifica al centro del blocco.