paraculismo
s. m. (scherz. iron.) Atteggiamento furbo e spesso anche opportunistico.
• Ci mancherà [José] Mourinho? «Per voi è una perdita mostruosa... ma anche per tutto il nostro calcio. Ci mancheranno la sua schiettezza, il suo paraculismo nel senso buono, il coraggio di lavare i panni sporchi in pubblico. Mi auguro che non manchi all’Inter» (Giampiero Ventura intervistato da Paolo Tomaselli, Corriere della sera, 9 agosto 2010, p. 38, Sport) • «Boris» ci prova: dopo tre scoppiettanti stagioni, venerate dal pubblico del satellite e dalla critica, la velenosa serie che svela il peggio della cultura audiovisiva italiana, si «eleva» a film e approda al cinema, in ben 300 copie. […] Perché questa, tutto sommato, è l’aria che tira a casa nostra, giurano i registi-autori Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, «in un paese dove l’eccellenza è impossibile», tanto vale narrare la «poetica del paraculismo nostrano, il non rispetto delle regole, la prevaricazione dei giorni nostri. Boris è la grande metafora di ciò che viviamo oggi, tra gerarchie popolate di idioti, mobbing, frustrazioni, incompetenza diffusa». (Chiara Pavan, Gazzettino, 3 aprile 2011, p. 21, Cultura & Società) • E dire che i sette anonimi a cinquestelle qualcosina da mettere a punto ce l’avrebbero, nella campagna elettorale più veloce della storia. Prendete Vincenzo Cicchetti, consigliere comunale pentastellato e imprenditore informatico di Riccione. Passi per lo slogan un po’ rude, «no al paraculismo». Ma quella sua foto con il logo dei cinquestelle e un cacciabombardiere poco si intona con l’afflato «francescano» del Movimento. (Tommaso Ciriaco, Repubblica, 19 settembre 2017, p. 2).
- Derivato dal s. m. e agg. paraculo con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nella Repubblica del 10 luglio 1996, p. 31, Cultura (Franco Marcoaldi).