PARADEROS
. Nome spagnolo dato nella repubblica Argentina, a monticoli artificiali, sparsi specialmente nella Patagonia e nella regione del Río Negro, nel posto d'antiche dimore. In essi si rinvengono oggetti neolitici, quali punte di frecce, asce, cunei, lame di coltelli, punteruoli, pestelli, raschiatoi, palle per bolas e frammenti di stoviglie rozze, nerastre o rossastre, più o meno cotte, anche decorate con disegni geometrici. Fra questa suppellettile si rinvengono ossa d'animali dell'antica fauna locale che servivano di pasto agli abitanti; le ossa umane invece, sono raccolte per lo più negli antichi cimiteri. I paraderos ricordano, ma in uno stadio meno evoluto, i sambaquis (v.) del Brasile.
Bibl.: P. Moreno, Description des cimetières et paraderos préhistoriques de Patagonie, in Revue d'ethnographie, Parigi 1882; J. Ambrosetti, Los paraderos precolombianos de Goya, in Bol. Instituto geogr. argent., XV, Buenos Aires 1894; J. Frenguelli, Los paraderos de la margen derecha del Rio Macabrigo, in An. Facultad de Ciencias de la Educacion, I, Paraná 1923; Ameghino, La antiguedad del Hombre en la Plata, I, p. 302 seg.; F. F. Outes, Èl Edad de la Piedra en Patagonia, Buenos Aires 1905.