PARADIDIMO (dal gr. παρά "presso" e δίδυμος "testicolo"; lat. scient. paradidymis)
Il paradidimo fu così denominato da W. v. Waldeyer; J. Giraldès lo aveva chiamato corpo innominato, A. v. Kölliker organo di Giraldès, F. G. J. Henle paraepididimo. Rappresenta un residuo di alcuni canali segmentarî del mesonefro e, come dice il suo nome, occupa una posizione prossima al testicolo: infatti è situato tra il canale deferente e il corpo dell'epididimo e talora s'estende anche sopra la testa dell'epididimo. Risulta formato da un certo numero di corpicciuoli bianco-giallastri, lunghi da 4 a 8 mm., larghi circa 2 mm. Ognuno di questi è costituito da un canalicolo rivestito di epitelio vibratile contenente un liquido trasparente: il canalicolo presenta numerosi avvolgimenti a guisa di gomitolo e alle due estremità mostra una dilatazione plurilobulata; vi si possono osservare residui di glomeruli vascolari. Alcune volte per accumulo di liquido tutto il canalicolo è notevolmente dilatato e assume un aspetto cistico. Di regola si può osservare nei soggetti maschili fino all'età di 6 a 10 anni.
Bibl.: J.-A.-C.-C. Giraldès, Note sur un nouvel organe glanduleux, situé dans le cordon spermatique et pouvant donner naissance à des Cystes, in Mém. de la Soc. de biol., 1859.