paradosso
Affermazione, proposizione, tesi, opinione che, per il suo contenuto o per la forma in cui è espressa, appare inverosimile o contraria (effettivamente o solo in apparenza) all’opinione comune e risulta perciò sorprendente o incredibile. Più specificamente, in psicologia il p. pragmatico, consiste in un tipo di messaggio verbale contraddittorio con il quale, in particolari contesti relazionali, una persona influenza profondamente (ma implicitamente) il comportamento di un’altra, e che consiste nel richiedere, a un certo livello della comunicazione, un’azione che contemporaneamente viene vietata a un diverso livello. Tale fenomeno è stato descritto da vari autori, come per es. da Gregory Bateson il quale, sotto la dicitura specifica di «doppio legame», indica quelle comunicazioni ambigue o francamente contraddittorie che avvengono a livello interpersonale nelle famiglie degli schizofrenici; così, per es., la madre rivolge abitualmente al figlio psicotico comunicazioni del tipo: «Esci pure con gli amici, non preoccuparti per me che rimango qui tutta sola», impone al figlio scelte senza vie d’uscita positive, tra l’agire autonomamente (nell’esempio specifico), ma sentendosi in colpa verso di lei, e accudire la madre ma sentendosi frustrato. In partic., Paul Watzlawick e i colleghi della scuola di Palo Alto (in California), nella Pragmatica della comunicazione umana (1971), definiscono il p. come «una contraddizione che deriva dalla deduzione corretta da premesse coerenti» e, quindi, senza violazione di leggi logiche, come appunto nell’esempio citato. Secondo questi autori, «non solo esso pervade l’interazione e influenza il nostro comportamento e la nostra salute mentale, ma sfida anche la nostra fede nella coerenza». Sul piano comportamentale, infatti, il soggetto che riceve la comunicazione paradossale si trova nell’impossibilità di operare una scelta, perché le due alternative in contraddizione fra di loro sono parti di un unico messaggio che appare coerente. In psicoterapia, intenzione paradossa è una tecnica terapeutica consistente nell’indurre il paziente a fare ciò di cui prova paura: si applica specialmente nelle fobie, ma anche in certe nevrosi ossessive.