parafarmacista
s. m. e f. Farmacista titolare o dipendente di una parafarmacia.
• sul ddl di Gasparri e Tomassini, presentato solo l’1 luglio 2008, sembra esserci stata un’accelerazione della maggioranza. Sul futuro delle farmacie e delle parafarmacie decideranno i tavoli convocati già da ieri dal Ministero del Lavoro che, da questa legislatura, si occupa anche di Sanità. Un tavolo a cui, per ora, non sono stati invitati i parafarmacisti che, invece, chiedono a gran voce di essere ascoltati. (Ferdinando Giugliano, Repubblica, 16 settembre 2008, p. 26, Economia) • Sintomatica la battaglia che è infuriata sulle misure di liberalizzazione. Prima rinviate tutte di un anno, evidentemente nella convinzione che la crescita potesse attendere fino al primo gennaio del 2013. Poi, in extremis, il ripescaggio. Per i taxi, invece, nessun rinvio, ma addirittura l’esenzione totale. E sulla vendita libera dei farmaci di fascia C una vera e propria lotta di classe tra farmacisti e parafarmacisti; con i primi, molto ascoltati in Parlamento, pronti alla serrata pur di non perdere il sacro monopolio del collirio. (Antonio Polito, Corriere della sera, 14 dicembre 2011, p. 1, Prima pagina) • Niente di fatto invece sui porti, per i quali se ne riparlerà, su pressing del ministro [Maurizio] Lupi con la riforma della portualità, così come sui farmaci di fascia C, che si continueranno a vendere solo in farmacia, tra le proteste di parafarmacisti e consumatori e l’esultanza della categoria. (Giornale di Brescia, 21 febbraio 2015, p. 3, Primo piano).
- Derivato dal s. f. parafarmacia con l’aggiunta del suffisso -ista.