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parafasia

Dizionario di Medicina (2010)
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parafasia


Disturbo qualitativo del linguaggio, che consiste nella omissione, nella sostituzione, nella delezione, o nella trasposizione di fonemi (p. fonemica) o di parole (p. semantica). La sostituzione della parola corretta con un’altra non correlata al suo significato è la p. verbale. La p. di fonemi (coda al posto di corda, pampino al posto di bambino, talovo al posto di tavolo) produce un gergo parafasico, spesso comprensibile solo ai familiari in stretto contatto col paziente («seno antito a sasa» al posto di «sono andato a casa»). La p. semantica sostituisce la parola corretta con altra semanticamente correlata, come per es. forchetta al posto di cucchiaio, cane per gatto, mela per pera, ecc.; le p. verbali sono le forme più gravi e la parola pronunciata non ha normalmente attinenza, se non prosodica talvolta, con quella corretta. Le p. sono legate a malattie degenerative o espansive encefaliche che riconoscono le medesime cause delle afasie (➔).

Vocabolario
parafaṡìa
parafasia parafaṡìa s. f. [comp. di para-2 e -fasia]. – In medicina, disturbo del linguaggio consistente nella trasposizione dei singoli elementi fonetici della parola, o delle varie sillabe (p. fonetica), oppure in una inversione dell’ordine...
parafàṡico
parafasico parafàṡico agg. [der. di parafasia] (pl. m. -ci). – Di parafasia, relativo a parafasia; come agg. e s. m. (f. -a), di soggetto affetto da parafasia: individuo p.; un p., una parafasica.
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