parallasse
parallasse angolo che misura la diversa posizione apparente di un corpo osservato da due punti diversi. L’effetto è solitamente sfruttato per determinare, con metodi di → triangolazione, la distanza di un oggetto. L’effetto di parallasse è utilizzato anche dal cervello umano (che valuta la convergenza degli occhi) o da dispositivi elettronici quali telemetri e assume particolare importanza in astronomia, in quanto costituisce un indice della distanza degli astri dalla Terra. Si distinguono due tipi di parallasse: la parallasse diurna e la parallasse annua. La parallasse diurna è l’angolo il cui vertice è nel corpo celeste considerato e i cui lati passano per il centro della Terra e il punto di osservazione sulla sua superficie; lo spostamento del punto di vista che origina la parallasse diurna è riconducibile al movimento di rotazione terrestre. La parallasse annua è l’angolo i cui lati sono le due semirette di vertice il corpo celeste considerato e passanti per il Sole e la Terra; a causa del moto di rivoluzione della Terra, il corpo celeste sembra descrivere sulla volta celeste un’ellisse (ellisse parallattica) che diviene un cerchio se esso è al polo dell’eclittica e il cui semiasse maggiore è ciò che comunemente viene chiamata parallasse della stella. La parallasse diurna è praticamente nulla per tutti gli oggetti esterni al sistema solare, mentre la parallasse annua delle stelle (anche le più vicine) risulta sempre inferiore a 1″.
Nella lettura di uno strumento a indice mobile, quale per esempio una bilancia analogica con un ago come indice, errore che è possibile commettere se la retta visuale passante per l’indice incontra la scala graduata secondo una direzione obliqua al piano della graduazione. Esistono vari accorgimenti per minimizzare tale errore, tra i quali la realizzazione di un indice mobile quasi aderente alla scala oppure di un sistema di lettura a lente o a specchio.