PARALOGISMO
. Termine filosofico, riproducente il greco παραλογισμός e perciò sinonimo di "sofisma", nel senso generale di "ragionamento fallace". Dal sofisma il paralogismo viene peraltro di solito distinto in quanto non gli è attribuito quell'intento consapevole d'ingannare argomentando, che è invece considerato proprio del sofisma. Ma la speciale notorietà del termine dipende dall'uso che ne fece il Kant designando col nome di "paralogismi trascendentali" i ragionamenti erronei in cui è indotta la ragione in quanto supera i confini dell'esperienza e si addentra così nelle contraddizioni della dialettica. Di tali paralogismi, Kant analizza in particolare, nella Critica della ragion pura, i cosiddetti "paralogismi della psicologia razionale", e cioè i ragionamenti che dall'unità e assolutezza trascendentale dell'io deducono illecitamente la sua natura di anima sostanziale. Di questi il primo traduce nella sostanzialità oggettiva dell'anima la presenza necessaria dell'io; il secondo interpreta come semplicità elementare di quella l'unità indivisibile di questo; e via dicendo (v. kant). In ognuno di questi casi, cioè, il paralogismo consiste nell'indebito trasferimento della funzione trascendentale sul piano della realtà empirica.