PARALOS (Πάραλος)
Eroe attico, inventore e eponimo di una delle due sacre triremi ateniesi, considerato figlio di Posidone. È con tutta probabilità un antico eroe locale del mare, della cui divinizzazione testimonia il tempio (Tò paràlion) a lui consacrato al Pireo.
Plinio (Nat. hist., xxxv, 101) narra che nei Propilei di Atene era una pittura di Protogenes di Cauno, raffigurante P. con una piccola nave al lato; era verosimilmente ritratto col pileo di Ulisse, giacchè Plinio riferisce che il popolo identificava la sua compagna Hamonias, personificazione dell'altra triremi sacra, con Nausicaa. Questo dipinto è ricordato anche da Cicerone (Verr., iv, 60, 135). Lo Smith ha proposto di integrare in [Πάρ]αλος il nome del personaggio calvo, con hymàtion e bastone in mano, rappresentato su una kỳlix a figure rosse da Vulci, al British Museum, con la partenza di Aiace. Un'altra iscrizione, [π]άϕαλος, appare ad indicare un giovane su una kỳlix dell'inizio del IV sec. a. C. nella Collezione Mouret.
Bibl.: Höfer, in Roscher, III, i, 1897-909, c. 1567, s. v.; C. Wachsmuth, Die Stadt Athen im Alterthum, II, i, Lipsia 1890, p. 149, nota i. Sulla kỳlix vulcente: C. H. Smith, Catalogue of the Greek and Etruscan Vases in the British Museum, III, Vases of the Finest Period, Londra 1896, p. 52, n. E. 16; J. D. Breazley, in Amer. Journ. Arch., XXXIX, 1935, p. 480.