paranco
paranco [(pl. -chi) Etimo incerto] [FTC] [MCC] Macchina per sollevare carichi, basata sull'uso di carrucole e spesso sospesa a un carrello che scorre lungo una trave aerea. Il tipo più semplice, detto anche taglia, è costituito da due dispositivi identici, uno fissato in alto e l'altro portante il carico, ognuno dei quali porta un certo numero di carrucole identiche coassiali ma indipendenti (bozzelli), sulle quali s'avvolge una fune; relativ. al modo di fissare quest'ultima ai bozzelli si hanno il p. a tiro indiretto (fig. 1), nel quale i punti di applicazione della forza attiva F e del carico Q si spostano in versi opposti, e il p. a tiro diretto (fig. 2), nel quale i detti punti si spostano concordemente; le condizioni di equilibrio sono rF=Q/n nel tiro indiretto e rF=Q/(n+1) nel tiro diretto (che quindi è più vantaggioso), dove n è il numero totale delle carrucole e r è un coefficiente, minore di 1 (in pratica, tra 0.95 e 0.8 per n tra 2 e 10) con cui si tiene conto dei vari attriti in gioco; il vantaggio, cioè il rapporto Q/F, è sempre maggiore di 1 (nel caso ideale di r=1, esso è pari, nei due casi, a n e a n+1). La forza attiva è assai spesso, e sempre per carichi notevoli, esercitata non a mano ma da un motore elettrico, idraulico, pneumatico (p. elettrici, idraulici, pneumatici). Il p. differenziale è costituito da due sole carrucole fisse, di diametro diverso e solidali tra loro, e da una sola carrucola mobile, alla quale è applicato il carico; si ha (fig. 3) una fune (o una catena) motrice ad anello che s'avvolge sulla carrucola fissa di raggio maggiore, RM, mentre un altro anello connette la carrucola fissa di raggio minore, Rm, a quella mobile; la condizione di equilibrio è rF=Q(RM-Rm)/ (2RM) e il vantaggio è Q/F=2rRM/(RM-Rm), con r, minore di 1, coefficiente degli attriti; il vantaggio è, anche al massimo (cioè per r=1 e per una grande differenza tra i raggi), inferiore a quello dei p. ordinari, ma si ha l'utile proprietà che, al cessare della forza motrice, la macchina resta in condizioni stazionarie, cioè il carico, a differenza di quello che accade con i p. ordinari, non prende a scendere, avendosi così un p. ad arresto automatico del carico.