parare
. Nella forma pronominale, nel senso di " porsi " come riparo, a difesa, nell'esempio delle pecore, che fanno meccanicamente, senza discernimento alcuno, ciò che vedono fare da una di loro: io ne vidi già molte in uno pozzo saltare per una che dentro vi saltò... non ostante che 'l pastore... dinanzi a esse si parava (Cv I XI 10).
Nel Fiore il verbo vale " preparare ", " adornare ", detto (al participio con valore predicativo) della donna, sì nobilmente vestita e parata / che tutto 'l mondo gia di lei parlando (LXXIV 7; analogamente CLXV 2); e anche: Con una chiave d'or mi fermò il core / l'Amor... / ma primamente l'ha nett'e parato, " nettato e addobbato ", Petronio (IV 3).