PARASEPIOLITE
. Minerale o meglio molecola parasepiolitica (H8Mg3Si3O12), che unita in rapporti diversi alla paramontmorillonitica (H2Al2Si4O12•5 H2O) forma il gruppo dei minerali asbestiformi della paligorskite. Cristallina; si presenta in fibre sottili o scaglie allungate, variamente disposte o in aggregati compatti, asbestiformi, ecc., frequentemente con inclusi di calcite, acido silicico e sostanze organiche. Sfaldatura micacea secondo {001} con lamine di sfaldatura flessibili. Peso specifico 2 ÷ 2,17, durezza 2 ÷ 2,50. Lucentezza sericea, grassa o terrosa. Colore bianco, giallo, roseo, ecc. Rifrazione e birifrazione variabile con il contenuto in ferro. Ritenuta da alcuni varietà distinta dalla sepiolite (v., XXXI, p. 398) perché cristallina, secondo altri tale separazione è impossibile perché in tutte le sepioliti si trova una parte colloidale (sepiolite) e una cristallina (parasepiolite) in rapporto variabile. Fusibile al cannello, attaccabile dagli acidi HCl e H2SO4, completamente però solo per fusione con soda. Si può ritenere formata per alterazione di serpentino, forsterite, enstatite, ecc., o per azione di soluzioni contenenti SiO2 e Mg su calcare e anche di gesso e NaCl in laghi o lagune. Si trova in Italia, bianca, superficialmente gialla per ossidi di ferro, in geodi di quarzo e calcedonio in serpentino alterato, nella zona dei soffioni boriferi di Serrazzano (Pisa) e nelle Alpi di Sapatlè nella valle della Germanasca, come pure in Francia, nella Stiria, in Slesia e in moltissime altre località.