PARASIMPATICOTONIA
. Stato di squilibrio nervoso organo-vegetativo, che si traduce clinicamente con i segni di un'accentuazione di tutte o di parte delle funzioni dipendenti dal sistema autonomo parasimpatico. Può essere primitiva, in certi stati costituzionali, o secondaria alle più svariate affezioni, che agiscono per via riflessa (polipi nasali, affezioni addominali, aderenze peritoneali, ecc.), o umorale (disfunzioni genitali, ipertiroidismo vagotonico; iposurrenalismo, stato timico-linfatico, ecc.). Transitoriamente segue spesso ad alcune malattie infettive (tifo, difterite, ecc.).
I sintomi sono svariati: cute fredda, pallida con marezzature venose, iperidrotica; respiro ampio, raro, tendenza agli spasmi respiratorî; polso poco frequente, ampio, ipoteso, tendente all'aritmia respiratoria; dispepsia con ipercloridria e ipersecrezione, facile vomito, aerofagia, stipsi, meteorismo; con tendenza agli spasmi esofagei, gastrici, colici. Tali soggetti sono predisposti alle manifestazioni cutanee, orticarioidi, all'asma, al laringospasmo, all'enterite mucosa, alle crisi sudorali, ecc. Il riflesso oculo-cardiaco è positivo intenso, e può associarsi alla miosi espiratoria e alla bradicardia da flessione del tronco. È frequente l'eosinofilia. Si tratta di soggetti con tendenza all'ingrassamento, depressi e melanconici psichicamente e che mostrano grande sensibilità alla pilocarpina e fisostigmina, mentre sono iposensibili all'adrenalina e atropina. Più delle generali sono frequenti le sindromi parziali (digestiva, respiratoria. ecc.). Terapeuticamente, se possibile, è essenziale la cura causale. Buoni risultati dà l'uso sistematico dell'atropina.