ACCIAIO, Paride (Paris)
Intagliatore in legno, vissuto a Sarzana tra la fine del sec. XVI e i primi del XVII.
Gli sono attribuite le seguenti opere: il tabernacolo per l'altar maggiore del duomo di Sarzana (firmato e datato 1592, eseguito in collaborazione con Niccolò e Bastiano, pittori francesi, Bartolomeo milanese, intagliatore, e Bastiano del Bosco, doratore), il confessionale di monsignor Salvago pure a Sarzana (1603), gli ornamenti ad intaglio e la nuova cassa per l'organo dello stesso duomo di Sarzana, la custodia lignea per la vasca battesimale della chiesa di S. Andrea. Di tali opere non si è conservata che l'ultima (localmente però assegnata anche ad un Giulio Giannozzi di Massa), costituita da una specie di grandioso tempietto cupoliforme, di gusto manieristico e di livello piuttosto artigianesco.
Fonti e Bibl.: Sarzana, Biblioteca Sartori-Magnigrifi, I. Landinelli, Storia di Sarzana,ms.; ibid., B. De Rossi, Istoria universale dell'antica in oggi distrutta città di Luni,II, c. 968, ms.; R. Soprani-C. G. Ratti, Vite de' pittori, scultori e architetti genovesi,I, Genova 1768, pp. 54-55; A. Neri, Noterelle artistiche,in Giorn. ligustico di archeologia, storia e belle arti,IV (1877), pp. 304-305; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 37.