PARIGI (XXVI, p. 331)
Sviluppo topografico e demografico (p. 332). - Il censimento dell'8 marzo 1936 rilevò nel comune di Parigi 2.829.746 ab. vale a dire una diminuzione di 61.274 ab. rispetto al censimento del 10 marzo 1931; il censimento del 10 marzo 1946, sulla stessa area, 2.725.374 ab. con una ulteriore diminuzione di 104.372 ab. In un quindicennio Parigi ha così perduto 165.546 ab. vale a dire 11.036 ab. in media, ogni anno (pari al 3,8‰). Il progressivo spopolamento degli arrondissements centrali è tuttavia bilanciato dall'espansione della banlieue (massime a mezzodì e verso Boulogne-Suresnes) e più ancora dallo sviluppo dei centri nei finitimi dipartimenti di Seine-et-Oise e Seine-et-Marne. Di questi, tuttavia, solo il primo registra un aumento di popolazione fra il 1936 ed il 1944; anche il dipartimento della Senna ha veduto, nello stesso periodo, scendere da 4.962.967 (10.339 a kmq.) a 4.775.574 (9949 a kmq.) il numero dei suoi abitanti. Ad ogni modo, l'agglomeramento urbano (dipartimento della Senna e zone contermini dei due sopra nominati) oscilla ancora, come nel 1936, intorno ai 5 milioni di abitanti; anzi nei limiti fissati dalla legge del 10 marzo 1934 alla "région parisienne" (30 km. di raggio attorno a Notre Dame), oltrepassa i 6 (6.302.394 secondo il cens. 1936). La densità più alta è registrata dall'XI arrondissement (Papincourt) con 62.000 ab. a kmq. e nelle banlieue a Saint-Mandé (a SE.) con 36.650.
Dalla banlieue si spostano in media, ogni giorno, 280.000 ab. dei quali 270.000 vanno in città; dal dipartimento di Seine-et-Oise 163.000, di cui 118.000 diretti in città. Il flusso medio giornaliero di queste migrazioni è calcolato ad oltre 400.000 unità.
L'area urbana di Parigi dà asilo e occupazione ad oltre 1,5 milioni di addetti alle industrie (1/5 della popolazione industriale dell'intera Francia). I maggiori e più moderni complessi industriali tendono a concentrarsi nella banlieue. Nella città vera e propria domina, su tutte, l'industria delle stoffe e della moda (180.000 operai, di cui 140.000 donne; quasi 1/4 della mano d'opera della capitale), seguìta dalle metallurgiche, dall'edilizia e dalle alimentari. Nella banlieue prevale invece la industria metallurgica (con 267.000 operai), che' per quanto gravemente danneggiata dalla guerra, è attualmente in netta ripresa.
L'alveo della Senna, approfondito (fino a 5 m., con soppressione delle chiuse) fra Rouen e Parigi, permetterà, secondo un progetto in corso di esecuzione, l'accesso di natanti di 2000 t. al porto di Gennevilliers, alle porte della città, favorendo così il suo complesso approvvigionamento, specie industriale (carbone, petrolî).
Storia. - Durante la seconda Guerra mondiale, dopo lo sfondamento del fronte francese (maggio 1940), il generale Hering, comandante la difesa della capitale, pensò di poter ancora provvedere all'estrema difesa di questa, mediante un'armata di nuova formazione affidata al suo comando e ai resti della 7ª armata (gen. Frère) che aveva potuto effettuare una ritirata abbastanza ordinata; ma in seguito alla rapida, profonda avanzata tedesca sulla Senna e sulla Marna, si dovette constatare l'impossibilità di difendere efficacemente la capitale, onde questa, il giorno 14 giugno, veniva dichiarata "città aperta", e le avanguardie dell'armata di von Küchler entravano, senza incontrare resistenza alcuna, nella città.
Nel corso della offensiva alleata in Francia (estate 1944), conseguente allo sbarco in Normandia, il 21 agosto veniva intensificata la pressione in direzione della capitale, ove, intanto, fin dal giorno 19, il Consiglio nazionale aveva dato l'ordine d'insurrezione. Ordini di barricate, quindi, erano sorti nei varî quartieri della città, ed al riparo di essi la popolazione parigina lottava contro i Tedeschi. La sera del 24, finalmente, i primi scaglioni corazzati della divisione Leclerc entravano in Parigi per la porta d'Italia, e il giorno dopo il gen. Choltitz capitolava, con 11.000 uomini.
A Parigi ebbe luogo (nel palazzo del Lussemburgo) la conferenza che elaborò (29 luglio-15 ottobre 1946) i trattati di pace con l'Italia, Romania, Bulgaria, Ungheria, Finlandia, trattati che furono sottoscritti, sempre a Parigi, il 10 febbraio 1947 (v. guerra mondiale, in questa seconda App., I, p. 1128-1129).
Bibl.: F. Latour, Paris 1937 et le Grand Paris, Parigi 1936; M. G. Myers, Paris as a financial center, Londra 1936; L. Vaillat, Seine, chef-lieu Paris, Parigi 1934-37; R. Laurent, Paris, Parigi 1937; M. Pöete, Paris, Parigi 1938; Laurent, Paris, Parigi 1938; G. R. Crone, in The Geographical Journal, 1941, pp. 35-47.