Parigi
Capitale della Francia. La popolazione della municipalità veniva stimata nel 2005 a 2.144.700 ab.; ma l'agglomerato urbano (aire urbaine) ne comprendeva, secondo il censimento del 1999, 11,1 milioni. I lavori connessi con alcuni dei grands projets (promossi negli anni Ottanta del 20° sec. dal presidente della Repubblica F. Mitterrand come tasselli dell'ultimo grande tentativo di ridisegnare la città di P.) si sono protratti sino ai primi anni del 21° sec.: gli ultimi edifici della nuova sede della Bibliothèque nationale de France (BnF), progettata nel 1989 dall'architetto D. Perrault, sono stati inaugurati tra il 1996 (Bibliothèque d'étude) e il 1998 (Bibliothèque de recherche); la Cité de la musique, complesso aperto a partire dal 1990 (il disegno d'insieme e i due edifici principali erano stati progettati nel 1984 da Ch. de Portzamparc), è stata completata nel 1997 dal Musée de la musique, di F. Hammoutène; il Parc de la Villette, progettato dal franco-svizzero B. Tschumi nel 1983 e aperto a partire dal 1987, ha inaugurato nel 2001 l'ultimo dei suoi 'giardini tematici', il Jardin des passagers. Lo stesso Grand Louvre, che sicuramente rappresenta il più famoso dei grands projets, ha visto quasi triplicare le superfici - da 60.000 a 160.000 m2 - di uno dei maggiori poli museali mondiali, con un progetto d'insieme (1983) realizzato dallo studio statunitense I.M. Pei & Partners, le cui prime parti erano state inaugurate nel 1989. Il progetto ha comportato nel tempo integrazioni e addizioni affidate a diversi architetti, le ultime delle quali riguardano l'Aile Sackler (1997, studio Pylone), l'Aile Denon (1997, C. Bizouard, F. Pin; 1999, Y. Lion, A. Levitt), il Pavillon des Sessions (2000, J.-M. Wilmotte), l'Aile Rohan (2001, Wilmotte, Atelier de l'Île); è poi prevista per il 2009 la realizzazione di nuovi spazi all'interno della Cour Visconti, affidata nel 2005 a R. Ricciotti e all'italiano M. Bellini. Per quanto riguarda le singole opere edificate nella capitale agli inizi del 21° sec., oltre al completamento dei grands projets va segnalata almeno l'inaugurazione del Musée du quai Branly (2006), dedicato alle arti 'non occidentali' e progettato da uno dei maggiori architetti francesi, J. Nouvel. Agli anni Ottanta del secolo scorso risalgono alcuni dei più importanti progetti di ristrutturazione urbana completati tra la fine degli anni Novanta e l'inizio del Duemila. Tra questi spiccano le ristrutturazioni ubicate nella zona Est della capitale, finalizzate a migliorare zone degradate o utilizzate per funzioni produttive o commerciali ormai desuete, riducendo il gap qualitativo tra queste e quelle più privilegiate della zona Ovest. Lo sviluppo ha interessato in particolare due grandi aree situate a Sud-Est, i cui lavori sono ancora in via di completamento. Sulla riva destra della Senna, l'area di Bercy; il progetto d'insieme, di J.-P. Buffi, risale al 1989, e l'inaugurazione dei primi edifici al 1993. Sulla riva sinistra, l'area che comprende i quartieri di Tolbiac, Austerlitz e Masséna, battezzata Paris rive gauche; i tre progetti d'insieme sono dovuti rispettivamente allo svizzero R. Schweitzer (1991), a Ch. Devillers (1993), a de Portzamparc e Lion (1996), e i primi edifici sono stati inaugurati nel 1996. Per entrambe le aree sono state approntate le cosiddette ZAC (Zones d'Aménagement Concerté), piani particolareggiati che prevedono l'apporto congiunto e coordinato di numerosi gruppi di progettazione, con interventi sia a carattere pubblico sia privato. Quasi tutte le vecchie costruzioni adibite a depositi o ad attività industriali sono state abbattute, e solo alcune delle più grandi e caratteristiche sono state recuperate e trasformate (in residenze, negozi, uffici o scuole); tra esse: a Bercy due degli chais del quartiere (magazzini vinicoli, del 1880), a Paris rive gauche la SUDAC (fabbrica di aria compressa, del 1891), Le Frigo (magazzino frigorifero, del 1919) e i Grands Moulins de Paris (fabbrica di farina, del 1923). Si è sfruttato, inoltre, il fattore di traino costituito dalla presenza di due grandi opere promosse nel periodo della presidenza di Mitterand: a Paris rive gauche la BnF, e a Bercy il Ministère de l'economie et des finances (1988), di P. Chemetov e B. Huidobro. Le trasformazioni hanno coinvolto anche la rete della metropolitana, con l'apertura della linea 14 (1998), che lega la BnF al centro cittadino. Risultati particolarmente significativi sono stati ottenuti a Bercy, dove era già ubicata una notevole realizzazione architettonica, il Palais omnisports, di P. Parat, M. Andrault e A. Guvan, con strutture di J. Prouvé (1983). Al centro del quartiere è situato il Parc de Bercy, progettato nel 1993 da B. Huet, M. Ferrand, J.-P. Feugas e B. Le Roy con la collaborazione dei paesaggisti I. Le Caisne e Ph. Raguin e aperto nel 1997; intorno a esso si dispongono numerosi edifici, residenziali o di servizio, progettati da rinomati architetti (francesi e non), quali H. Ciriani, P.-L. Faloci, F. Montes, Buffi, de Portzamparc, Hammoutène. Tra questi spiccano il complesso abitativo al 37-43 di rue de Pommard, di P. Chaix e J.-P. Morel (1993), e l'American Center, dello statunitense F.O. Gehry (1994), poi ristrutturato da D. Brard (2005) come sede della Cinémathèque Française. A rendere vitale quest'area urbana - forse una delle più interessanti tra quelle realizzate recentemente in Europa - contribuiscono, infine, numerose attrezzature ricreative o destinate al commercio e all'attività produttiva: tra queste il Ciné Cité Bercy, di D. Valode (1998), che con le sue 18 sale è il più grande cinema di P., e l'edificio Zeus, di H. La Fonta (1994), situato nel vasto complesso Bercy Expo, una struttura mirata alla promozione dei prodotti agricoli. Le ZAC si oppongono infatti ai principi dello zoning, frutto delle teorie del Movimento moderno, che vedeva con favore la separazione delle diverse funzioni urbane (abitative, lavorative e ricreative), per proporre invece parti di città caratterizzate dall'integrazione e spesso dalla sovrapposizione di edifici destinati ad attività diverse e tra loro complementari. Ma si tratta di un approccio non generalizzato all'intera città, perché, anche in anni recenti, alcune aree hanno continuato il loro processo di specializzazione funzionale. Tra queste è notevole soprattutto La Défense, un quartiere satellite sorto a partire dal 1958 con lo scopo di ospitare, nei suoi 750 h, 800.000 m2 circa di attività terziarie (in seguito portati a oltre 2,5 milioni, contro appena 10.000 m2 circa di abitazioni e 50.000 m2 di attività commerciali). Tra i più recenti edifici realizzati in tale zona si segnalano due grattacieli, la Tour Coeur Défense (2001, 190.000 m2), di J.-P. Viguier, e la Tour EDF (2002, 63.000 m2), dello studio Pei Cobb Freed & Partners e di J. Rouit e R. Saubot, e la cappella Notre-Dame-de-la-Pentecôte (2001), di Hammoutène.
bibliografia
H. Martin, Guide de l'architecture moderne à Paris, Paris 2003; Aménager Paris, éd. E. Lapierre, Paris 2005.
È possibile consultare il sito web del Centre d'information, de documentation et d'exposition d'urbanisme et d'architecture de la ville de Paris: http://www.pavillon-arsenal.com.