Parlamento di Parigi
Alta corte giudiziaria francese, nata dalla specializzazione dell’antica corte medievale del re, sancita da Filippo il Bello nel 1302. Sotto Carlo VI (1368-1422) divenne una corte permanente che, dal 1604, fu soggetta alla venalità degli uffici. Principale compito del P. di P. era, al pari delle altre corti sovrane, quello di registrare i decreti regi, che, altrimenti, non potevano essere esecutivi, a meno che il sovrano non lo imponesse con una convocazione straordinaria del P. (lit de justice). Da questa funzione derivò la prassi di rivolgere al re rimostranze in caso di norme giudicate in contrasto con le leggi fondamentali della Francia. Nel 1648, lo scontro tra il P. di P. e la monarchia, allora condizionata dalla guida del cardinale Mazarino, originò la Fronda parlamentare. Luigi XIV, non dimentico di quello scontro, nel momento in cui assunse direttamente il governo limitò il P. di P. nelle sue prerogative più rilevanti: da corte sovrana lo ridusse a corte superiore e nel 1673 lo privò del diritto di impugnare gli atti reali.