parotite
Malattia infettiva acuta, contagiosa, causata da un virus a RNA appartenente al gruppo dei Paramixovirus, e caratterizzata da tumefazioni delle parotidi ed eventualmente delle altre ghiandole salivari. A volte il processo infiammatorio può coinvolgere altri organi. Sembra che sia trasmessa mediante saliva infetta, spesso proiettata con la tosse nell’ambiente circostante in forma di minutissime goccioline. La malattia ha un’incubazione di durata variabile tra 7 e 22 giorni; colpisce soprattutto i bambini al di sopra dei 2 anni, anche se può insorgere in età adulta, e conferisce un’immunità permanente. Si manifesta di solito con dolori alla regione parotidea, cui segue anche tumefazione, mono- o bilaterale, che può talora spostare in alto e in avanti la parte inferiore del padiglione auricolare (da cui la malattia prende comunemente il nome di orecchioni). La febbre è raramente alta, più spesso modesta, talvolta addirittura assente. La malattia è di solito benigna e la tumefazione parotidea scompare, in genere, dopo 5÷10 giorni senza compromettere la funzionalità delle ghiandole. Sono tuttavia temibili le eventuali localizzazioni del virus parotitico al testicolo (orchite parotitica, mono- o bilaterale, quasi esclusiva degli adulti e che può portare all’atrofia dell’organo colpito), e al sistema nervoso (meningite, encefalite, neurassite parotitiche). La profilassi si basa sulla vaccinazione specifica che, peraltro, non sempre offre garanzie di immunità.