parte
Il significato primo e fondamentale di p. è quello di " porzione " di un tutto, e con tale senso, in sostanza, il sostantivo ricorre in molte delle numerosissime occorrenze dell'opera dantesca; ma i contesti danno per lo più un valore specifico alla parola. Non di rado, tuttavia, il sostantivo è ambivalente, e qualche passo potrebbe trovar posto in più d'una delle sezioni in cui raggrupperemo i vari esempi.
Quanto all'uso, va notata la scarsa presenza di sintagmi con verbi (‛ far p. ', ‛ mutar p. ', e qualche altro). Abbastanza frequente è l'uso correlativo del tipo ‛ una p. - l'altra p. ', con vari significati, e la contrapposizione a ‛ tutto ' in qualche caso il sostantivo è pleonastico. Da tener presenti anche alcune analogie con l'uso di ‛ luogo ', cui si rimanda. Nella Commedia si registra qualche passo in cui p. è avverbio.
1. Nel senso di " porzione " di alcunché, sia esso concreto o astratto, talora messo in evidenza dal partitivo che segue: Ciascuna parte [della statua del veglio]... è rotta / d'una fessura, If XIV 112; s'appuntano i vostri disiri / dove per compagnia parte si scema (Pg XV 50), cioè " questo bene... cotanto quanto è diviso in più parti, tanto è minore in ciascuna parte " (Ottimo); parte del cerebro (Cv III IX 9); del ventre gran parte (If XXXI 47); Pd XXII 71; lo cielo stellato era mosso... de le dodici parti l'una d'un grado, Vn II 2; con ciò sia cosa che... lo cielo... non per cerchio compiuto, ma per parte di quello... si scuopra, Cv IV XXIII 6, e cfr. anche II XIII 11; nei confronti di Amore una [virtù] più ch'altra... ha più valore / ... ma ciascuna n'ha parte (Rime XLVII 8), " ha parte di questa efficacia " (Barbi-Maggini); lo latino sanza lo comandamento di questo signore [il volgare] avrebbe esposite molte parti de la sua sentenza - ed espone... che non fa lo volgare in parte alcuna, Cv I VII 8; e ancora III Amor che ne la mente 13, XI 9 e 12 (due volte), XIII 8, XV 14 (due volte), IV X 6 (seconda occorrenza), Pd XII 112, Fiore XLI 1; li dicitori... fenno quella [la tornata] perché, cantata la canzone, con certa parte del canto ad essa si ritornasse (Cv II XI 2).
Citiamo a questo proposito il passo di Cv IV XXX 3, dove la '21 reca: Questo Contra-li-erranti è tutto una parte. Busnelli-Vandelli leggono invece tutto una par[ola], come la Simonelli, rifacendosi al Dionisi e al Giuliani, e precisando che " una parte [è] reminiscenza di passi antecedenti, dove la tornata è considerata... la ultima parte della canzone ". Si veda anche, in un contesto tutto figurato: Vn IX 12 13 (e cfr. il § 7) presi di lui [Amore] sì gran parte, / ch'elli disparve: " Il poeta accoglie in sé Amore, tanto prende di lui, che la figura dispare dai suoi occhi " (Barbi-Maggini).
Avrebbe questo valore di " porzione " l'occorrenza di Pg IX 130, qualora si potesse accogliere la lezione parte per porta: cfr. Petrocchi, ad locum. Si veda poi il sintagma ‛ far p. ', " dividere ", in senso sia proprio (Fiore CXXXVII 9), che figurato (non far del tu' cor parte: / tutto 'n quel luogo il metti, Detto 450).
In numerosissimi luoghi della Vita Nuova e del Convivio il sostantivo designa una delle " sezioni " in cui l'autore divide un componimento poetico o un capitolo in prosa, per renderne più agevole il commento: Questo sonetto si divide in due parti; che ne la prima parte saluto e domando risponsione, ne la seconda significo a che si dee rispondere. La seconda parte comincia quivi (Vn III 13).
Questa formula ricorre, sempre a proposito di un componimento poetico e con varianti non sostanziali, anche in VII 7 (tre volte), VIII 7 (due volte) e 12 (due volte), IX 13 (due volte), XII 16 (due volte), XIII 10 (prima e terza occorrenza), XIV 13, XV 7 (due volte), 8 e 9, XVI 11 (tre volte), XIX 15 (due volte), 16, 17, 18 (prima occorrenza), 19 (prima occorrenza), 20 e 21, XX 6, XXI 5 (prima, quarta e quinta occorrenza; nello stesso senso, qui, anche il diminutivo particella), 6 e 8, XXII 11 e 17 (due volte), XXIII 29, 30 (due volte) e 31 (due volte), XXIV 10 (prima e terza occorrenza) e 11, XXVI 14 (due volte) e 15, XXXI 3 (due volte), 4, 5 (due volte) e 6, XXXII 4, XXXIII 4, XXXIV 4, 5 e 6, XXXVII 4 (due volte), XXXVIII 7 (due volte), XLI 2, 7 e 8. Una volta l'espressione le parole che io ne dissi sostituisce il consueto ‛ sonetto ' (VIII 3).
Così anche nel Convivio: A lo 'ntendimento de la quale canzone bene imprendere, conviene prima conoscere le sue parti... Adunque dico che la canzone proposta è contenuta da tre parti principali... E queste tutte e tre parti... sono... a dimostrare, II II 6, 7 e 9, III 1 e 12, VI 1, 6 e 10, VII 1 e 2 (prima e terza occorrenza), VIII 1, X 1 (tre volte) e 2 (due volte, una con il verbo della stessa radice: La qual parte... si vuole in due partire), XI 1(di nuovo ‛ partire '), 2 (prima occorrenza), 5 e 9, XV 2; III I 13 (tre volte), II 1 (tre volte), IV 13, V 1 (tre volte) e 2 (due volte), VI 1 (due volte) e 13 (due volte), VII 1 e 17, VIII 22, IX 1 e 2; IV II 1 (tre volte; anche qui, ‛ partire ') e 2, III 1, 2 (due volte), 4 (due volte) e 5, X 1 (tre volte, di cui una nel diminutivo particula; la stessa osservazione per il § 2) e 3 (tre volte), XI 1 (particulette), XIII 16, XIV 1 (tre volte), XVI 2 (tre volte: partesi questa parte, come in XXIII 4), 3 (tre volte) e 8, XVIII 1, 2 e 6, XIX 1 (due volte), 2 (due volte) e 3 (due volte), XXIII 1 (seconda occorrenza), 2 (due volte) e 5 (prima e terza occorrenza), XXIV 7, XXVI 1 (particola e [due volte] parte, come in XXVII 1), XXX 1 (due volte) e 2. Il diminutivo ‛ particola ' (o ‛ particula '), oltre che nei luoghi citati, ricorre anche in III IV 2, VIII 3 e 4, IX 3, IV Le dolci rime 27 (e cfr. III 7), XXIV 11, XXVIII 1. Per qualche esempio di pars in questo senso nel D. latino, cfr. Ep XIII 43-44, 87-88, ecc.
Sempre in riferimento a un'opera letteraria, e dunque per indicarne un " punto ", un " luogo ", si vedano le occorrenze di Vn XII 17 e XXV 9, dove si allude a una p. del libello (e anche figurato: In quella parte del libro de la mia memoria..., I); lo mio scritto... fia forse in parte alcuna un poco duro, Cv I III 2, e cfr. IV VIII 5, XXII 1 e 2 (forse si può collocare qui l'occorrenza di IV III 7 dico che altri fu di più lieve savere [cfr. Le dolci rime 25]: ché, pensando e rivolgendo questa diffinizione in ogni parte, levò via l'ultima particula); II IV 7, III XI 3 Tito Livio ne la prima parte del suo volume (cfr. Mn II III 6 Titus Livius... in prima parte sui voluminis); IV XXIV 9, XXV 10 e XXVI 8 (due volte), con allusione a opere di altri autori, come in If XI 98 Filosofia... / nota, non pure in una sola parte [dell'opera di Aristotele], / come...
Anche " porzione " di una pluralità: la maggiore parte di quelle donne, Vn XXII 4 (e cfr. Cv I IV 3 e III XIII 4); la maggiore parte de l'amistadi, degli " amici ", Cv IV XXV 1; analogamente II IV 9 e V 12; IV XI 3 (ricchezze, vilissima parte de le cose, è traduzione esplicita da Lucano III 120-121 " pars vilissima rerum / ... opes ") e XXV 11 (prima occorrenza); Non fu nostra intenzion ch'a destra mano / d'i nostri successor parte sedesse, / parte da l'altra del popol cristiano, Pd XXVII 47 e 48; XXIX 50, Fiore LXII 4.
Si osservino i diversi valori del sostantivo in questo passo del Convivio (IV XIII 3 e 4): 'l cento sì è parte del mille, e ha ordine ad esso come parte d'una linea [" segmento "] a tutta linea, su per la quale si procede per uno moto solo, e nulla successione quivi è né perfezione di moto in parte alcuna. Ma conoscere che siano li principii de le cose naturali, e conoscere quello che sia ciascheduno, non è parte l'uno de l'altro. Nella prima e nell'ultima occorrenza p. è, più esattamente che " porzione ", l'" elemento costitutivo ": e in tal senso ricorre anche altrove, talora, come qui, esplicitamente contrapposto a ‛ tutto ': Ne lo precedente capitolo questa gloriosa donna [la filosofia] è commendata secondo l'una de le sue parti componenti, cioè amore. Ora... si conviene trattare commendando l'altra parte sua, cioè sapienza (III XV 1; e infatti l'amore... è parte de la filosofia, XIV 2); le sue [dell'uomo] cose… sono quasi parte di se medesimo, I XI 20 (e III IV 6); cfr. anche I V 13, III IV 3, XV 4, IV VII 11, X 5 e XXIII 1, Pd VI 119. Con questo valore p. si registra come variante di porta, in If IV 36 non ebber battesmo, / ch'è porta de la fede che tu credi: cfr. Petrocchi, Introduzione 170-171. In senso concreto le occorrenze di Pd X 142 l'una parte [dell'orologio] e l'altra tira e urge, e Pg XXXII 143; si aggiunga Pd XVIII 90: le anime del cielo di Giove si dispongono in cinque volte sette / vocali e consonanti; e io notai / le parti [le singole lettere] sì, come mi parver dette. E ancora: ogni tutto si fa de le sue parti. È alcuno tutto che ha una essenza simplice con le sue parti, sì come in uno uomo è una essenza di tutto e di ciascuna parte sua; e ciò che si dice ne la parte... si dice essere in tutto. Un altro tutto è che non ha essenza comune con le parti ... E in questo tutto cotale si dicono essere le qualitadi de le parti così secondamente come l'essere, Cv IV XXIX 8 e 9; cfr. anche I VI 5. Per la contrapposizione di p. a ‛ tutto ', si veda pure Mn I IV 2, VI 1, ecc.
2. Un gruppo di persone che si stacca dalle altre forma un " partito " politico, una parte, come quella di Farinata cui fieramente furo avversi i ‛ maggiori ' di D. (lf X 47), o quella selvaggia dei Bianchi che caccerà l'altra con molta offensione (VI 65, e cfr. Pd XVII 52; cfr. anche Ep I, tit., Universitas partis Alborum de Florentia); If XV 71, XXVII 51 (‛ mutar p. '); Pd VI 101 L'uno al pubblico segno i gigli gialli / oppone, e l'altro appropria quello a parte, " usurpa come insegna del proprio partito ", Chimenz; di parte (IX 59) è, nota il Torraca, " locuzione del linguaggio politico, a cui si opponeva ‛ esser comune '; cfr. Villani, VII, 13, 17 " (si noti il diverso valore dell'espressione, in Detto 97 egli è di parte [" fatto in tal modo "] / che, chi da lu' si parte, / e' fugge); fino al celebre a te fia bello / averti fatta parte per te stesso (Pd XVII 69), con cui Cacciaguida preannuncia a D. il suo sdegnoso isolamento, quasi che D. venisse a far " partito " solo con sé e per sé (cfr. l'Andreoli; il Tommaseo [Dizionario] ricorda qui Virg. Aen. VII 707 " magnique ipse agminis instar ").
Anche con valore meno specifico: con rei non star... / ché non fu mai saver tener lor parte, Rime XCI 96 (ancora un sintagma, nel senso di " parteggiare "); Vn XIX 8 22 Sola Pietà nostra parte difende.
2.1. Si può accostare qui l'uso di ‛ una p. ', spesso contrapposta ad ‛ altra p. ', per indicare " uno dei due " di cui si sta parlando: quelli si dice amico la cui amistà non è celata a la persona amata e a cui la persona amata è anche amica, sì che la benivolenza sia da ogni parte [" in entrambi "]... E così... conviene essere l'amore a la sapienza, che fa l'una de le parti benivolente; conviene essere lo studio e la sollicitudine, che fa l'altra parte anche benivolente, Cv III XI 8; II VIII 5, dove si allude, contestualmente, a " Beatrice morta [e] alla donna gentile viva " (Busnelli-Vandelli); quel giudice che ode pur l'una parte (I IV 6), cui si accosta l'espressione figurata di Vn XXXVIII 6 fo la parte [" sostengo le ragioni "] del cuore contra quelle de li occhi; Cv II XV 9, con riferimento alla canzone; nella bolgia dei ladri, in una fase della reciproca trasformazione uomo-serpente, 'l fummo... genera 'l pel suso / per l'una parte e da l'altra il dipela, If XXV 120. Con significato analogo, ma con p. in forma di locuzione: Cv III XII 4 Questo è quello studio... che suole procedere ne li uomini la generazione de l'amistade, quando già da una parte è nato amore, e desiderasi e procurasi che sia da l'altra; I VIII 16; in contesto figurato, in Pg XXI 115 Or son io d'una parte e d'altra preso: / l'una mi fa tacer, l'altra...: " da due parti contrarie, da Virgilio e da Stazio " (Chimenz).
3. Il sostantivo può indicare inoltre una " porzione " di tempo, più o meno lunga; quindi anche un " periodo ": questa revoluzione [del Primo Mobile] ... si compie quasi in ventiquattro ore, [cioè in ventitré ore] e quattordici parti de le quindici d'un'altra, Cv II III 5; Intorno a le parti del giorno, IV XXIII 15 (e così al § 16 [quattro volte] e in XXIII 14 [seconda occorrenza]; v. anche la seconda occorrenza del § 15 la Chiesa... li suoi offici appressa quivi [alla sesta ora] da ogni parte, cioè da prima e di poi); la quarta parte de la vita di cui si parla in Le dolci rime 136 (ripreso in XXIII 5 e XXVIII 1) è il Senio (cioè quella parte / di mia etade ove ciascun dovrebbe / calar le vele, dice Guido da Montefeltro [If XXVII 79]; cfr. anche Vn XIV 8).
D. lo spiega in Cv IV XXIII 12-13, dove afferma che l'arco della vita, seguendo le quattro combina [zioni] de le... qualitadi... a le quali pare essere appropriata, dico a ciascuna, una parte de la nostra etade, in quattro parti si divide, e chiamansi quattro etadi (cfr. anche XXVII 2, in traduzione da Cicerone). E queste parti si fanno simigliantemente ne l'anno (§ 14): qui si allude dunque alle " stagioni ", per cui cfr. anche If XXIV 1 In quella parte del giovanetto anno / che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra, cioè nel " periodo che va dal 21 gennaio al 21 febbraio, in cui il Sole è nella costellazione... dell'Aquario " (Porena). In Cv II XIV 13 dal cominciamento del mondo poco più de la sesta parte è volto, si parla di " un giro completo della precessione degli equinozi, che... in cent'anni fa un solo grado ": D. vuole dunque indicare un periodo di 6000 anni (Busnelli-Vandelli, nella nota al § 12).
4. P. è adoperato spessissimo anche per indicare una " zona ", uno " spazio ". Talvolta designa genericamente un luogo più o meno ampio, che non è possibile determinare: Vn X 2 quella gentilissima... passando per alcuna parte...; XXIV 10 parve che Amore m'apparisse allegro nel mio cuore da lunga parte, " da lontano "; XI 1, XII 1, XXIV 1; Cv II XIII 14 la Rettorica... appare da mane, quando dinanzi al viso de l'uditore lo rettorico parla, appare da sera, cioè retro, quando da lettera, per la parte remota, si parla per lo rettorico, dove " parte si può intendere o come equivalente a ‛ luogo ', e la frase vorrebbe dire ‛ per la lontananza del luogo dov'è colui a cui il rettorico dirige la parola '; o come designante la persona a cui il rettorico si rivolge... Questa seconda interpretazione ci par preferibile; perché anche nella frase in cui si tocca del parlare a viva voce si accenna alla persona a cui la parola è diretta " (Busnelli-Vandelli); e così III III 3, XIV 5, IV XX 8, Rime XC 13; If X 49 S'ei fur cacciati, ei tornar d'ogne parte; Pd I 3 La gloria [di Dio]... / per l'universo penetra... / in una parte più e meno altrove; Pg XIV 69; tu non troverai in nulla parte [" in nessun luogo "] / di me più bella (Fiore XLI 4, e cfr. anche Detto 54; ma in Fiore LXII 5 ‛ in nulla p. ' vale " in qualche luogo "; cfr. inoltre il v. 11).
Spesso il sostantivo riceve una qualche determinazione dalla relativa che lo segue: mi triema il cor qualora io penso / di lei in parte ov'altri li occhi induca, Rime CIII 28; questa gentilissima venne in parte ove molte donne gentili erano adunate; a la qual parte io fui condotto, Vn XIV 1 (cfr. anche III 1, V 1, IX 1 e 11 10, XII 8, XXIV 2, XXXIV 1, XXXV 1); è biasimevole muover la cosa d'un luogo dove sia utile e portarla in parte dove sia meno utile. E... biasimevole è non solamente a porre la cosa in parte dove sia meno utile, ma eziandio in parte ove sia igualmente utile (Cv I VIII 9 e 10; si noti l'equivalenza di p. a luogo, e si veda ancora il § 14 [due volte; due volte anche al § 15, in contesto figurato]; III Amor che ne la mente 21, IV Le dolci rime 143 [ripreso in XXX 4], VII 7 [tre volte]; in contesto figurato, III IV 11 la mia considerazione mi transportava in parte dove la fantasia venia meno a lo 'ntelletto; IV VII 4, XIX 8, Rime dubbie XIV 10, Fiore CC 5). Si aggiunga If XVIII 12; Pd XX 3 'l giorno d'ogne parte [" in ogni zona della terra "] si consuma; If XXXIV 111; e anche: questa parte del mare e de la terra, questa " zona " (Cv III V 3 [due volte], e 21).
Naturalmente le occorrenze della Commedia alludono per lo più a località del mondo ultraterreno: vegno in parte ove non è che luca, cioè nella zona del Limbo al di fuori del nobile castello (If IV 151); Suo cimitero da questa parte [" che io ho scelto (e vedi dunque...) ", Mattalia] hanno / con Epicuro tutti suoi seguaci (X 13); fummo là 've la rugiada / pugna col sole, per essere in parte / dove... poco si dirada, Pg I 122; eravamo in parte [" in un punto "] / che là dove pareami prima rotto / ... vidi una porta, IX 73 (e così If VIII 80, XIII 97, XIX 8, Pg XXVII 128).
Più esattamente nel senso di " lato ", spesso in correlazione con un sinonimo Da quella parte onde non ha riparo / la picciola vallea, era una biscia, Pg VIII 97; Virgilio mi venia da quella banda / de la cornice onde cader si puote / ... da l'altra parte m'eran le divote / ombre, XIII 82; X 8, XX 9, XXVIII 126 e 127. Nei bassorilievi sul pavimento del girone dei superbi D. vede Lucifero giù dal cielo / folgoreggiando scender, da l'un lato... / Brïareo... / giacer, da l'altra parte (XII 29). Si può accostare qui Cv IV XIII 13 di questo... manifestissime esperienze possono avere li Latini, e da la parte di Po e da la parte di Tevero, cioè dal " versante " orientale e occidentale dell'Italia.
Ancora " lato ", ma in senso più generico, che si avvicina talora a quello di " direzione " (v. oltre); vid'i' gente [gli avari e i prodighi]... / d'una parte e d'altra... / voltando pesi, If VII 26; da questa parte vedi / lo bulicame che sempre si scema / ... da quest'altra..., XII 127; cfr. anche IV 125, Pd XXXI 128, XXVII 22 e 32 (qui p. indica un " settore " della candida rosa), Cv III V 14. Figurato in Cv III VII 5 l'anima... avvegna che da una parte sia da materia libera, da un'altra è impedita, e Fiore CCXIX 2. Cfr. anche Cv I VIII 16, III XII 4, Pg XXI 115, citati.
Il sostantivo indica anche una zona molto ampia, una " regione ", come quelle settentrionali in cui l'acqua è donna / ... per cagion del freddo (Rime CII 30, e cfr. la fredda parte, Pg XXIX 101), o quelle per cui tiene questa gente [i peripatetici] oggi lo reggimento del mondo in dottrina, sicché la loro puotesi appellare quasi cattolica oppinione (Cv IV VI 16; cfr. anche I III 4, Vn XL 2). La parte ima (Pd XXIX 34) indica la terra, il mondo sublunare in cui fu posta la pura potenza, la " materia informe ", mentre " le sostanze angeliche... furono messe nell'Empireo " (Scartazzini-Vandelli).
È geograficamente determinabile quella parte de la terra prava / italica che siede tra Rïalto / e le fontane di Brenta e di Piava, la Marca Trivigiana (Pd IX 25); e anche quella parte ove surge ad aprire / Zefiro dolce le novelle fronde, le sponde occidentali della penisola iberica (XII 46.; si aggiungano, più o meno precisate, le occorrenze di If XIV 31, Pg IV 84, VI 87, VIII 116, Pd IX 139).
Non pochi i riferimenti a " zone " più o meno estese della volta celeste o dei cieli o dei corpi celesti: Io vidi già nel cominciar del giorno / la parte orïental tutta rosata (Pg XXX 23, analogo a Pd XXXI 119; e così Pg XXVII 70, Pd V 87, XV 17, XXVII 100, XXXI 122); If VII 75 [Dio] fece li cieli e diè lor chi conduce / sì, ch'ogne parte ad ogne parte splende, / distribuendo igualmente la luce, cioè " ogni pianeto, ogni stella, risplende ugualmente in ogni luogo, secondo che i luoghi hanno bisogno " (Anonimo); Pd X 8 quella parte / dove l'un moto e l'altro si percuote (" quel punto del cielo, dove equatore e zodiaco s'incrocicchiano ", Scartazzini-Vandelli), cui si riferisce il v. 31 [il sole] con quella parte che sù si rammenta / congiunto, cioè " congiunto con la costellazione di Ariete implicitamente indicata nel v. 8 sg... con l'accenno agli equinozi " (Scartazzini-Vandelli); XXII 66, XXVIII 66 e 69, XXXI 54. Tre volte (Il 74 e 92, Cv II XIII 9) si allude alla luna.
Così anche nel Convivio ('l Sole... errò ne la sua via e, passando per altre parti non convenienti al suo fervore, arse lo luogo per lo quale passò, II XIV 5; anche ai §§ 6, 7 [tre volte] e 16; inoltre III 8, 9 [due volte], e 13 [seconda occorrenza], VI 9, XIV 15, III V 8), dove p. indica talora, sempre in contesti di carattere astronomico, una zona molto limitata, addirittura un " punto ": tutti i cieli hanno un cerchio, che si può chiamare equatore... lo quale igualmente in ciascuna parte de la sua revoluzione è rimoto da l'uno polo e da l'altro, II III 13 (v. anche al § 14, III V 12, 13 e 18; Pd X 8, già citato).
In qualche caso p. indica, nel contesto, un " emisfero ": quasi tutto era là bianco / quello emisperio [in cui si trova il Purgatorio], e l'altra parte nera, Pd I 45 (cfr. anche If XXXIV 121); e analogamente Cv II III 6 Aristotile... vide... la luna... entrare sotto a Marte da la parte [dalla " faccia "] non lucente, e Marte stare celato tanto che rapparve da l'altra parte lucente de la luna.
Analogamente a quanto avviene per ‛ luogo ', nelle espressioni ‛ in ogni p. ', ‛ da ogni p. ' e simili il sostantivo attenua il suo valore, sicché tutta la locuzione può essere facilmente sostituita da un avverbio: Rime XLVII 5 este grazie e vertuti in onne parte [" dappertutto "; " è un po' una zeppa richiamata dalla rima equivoca " del v. 8, Contini] / con lo piacer di lor vincono Amore; Vn XII 11 7 Tu... ballata... / dovresti avere in tutte parti ardire, e If I 127, Cv IV VII 6, Fiore CXCIII 4; nella bolgia dei barattieri bollia... una pegola spessa, / che 'nviscava la ripa d'ogne parte, " dappertutto " (If XXI 18; così IX 116, XXII 28, Pg XIV 142, XXVI 31, XXVIII 6, Pd XXVII 18); da tutte parti [" in ogni suo punto ", " dappertutto "] l'alta valle feda / tremò (If XII 40); la zona dove sorse Mantova era forte / per lo pantan ch'avea da tutte parti, " tutto intorno " (XX 90); Da tutte parti saettava il giorno / lo sol (Pg II 55), " diffondeva la sua luce su tutte le parti dell'emisfero australe " (Casini-Barbi), " dappertutto "; sulla groppa di Gerione D. si vede ne l'aere d'ogne parte, " completamente " sospeso nel vuoto (If XVII 113); la gola di Pier da Medicina era di fuor d'ogne parte [" in ogni suo punto ", " tutta "] vermiglia, XXVIII 69. Del tutto pleonastica l'occorrenza di Vn II 2 lo cielo stellato era mosso verso la parte d'oriente, " verso oriente ". Anche in contesto figurato: volendo dire d'Amore, non so da qual parte [" donde "] pigli matera, Vn XIII 10.
Non di rado, con espressioni di questo tipo, predomina nel termine il valore di " direzione ": guardando in quella parte onde [Amore] venia, / io vidi..., Vn XXIV 8 8; dirizzai la voce mia in quella parte onde..., Cv II II 5 (così IV XII 18, Rime dubbie II 11; anche figurato: piega / l'oppinïon corrente in falsa parte, Pd XIII 119; mostrando li occhi giovinetti a lui, / meco il menava in dritta parte volto, Pg XXX 123, da accostare a XXXI 47; Pd I 132); le fronde... / piegavano a la parte / u' la prim'ombra gitta il santo monte, Pg XXVIII 11; da l'acqua o da lo specchio / salta lo raggio a l'opposita parte, XV 17; si aggiunga Cv II IX 5, IV XXX 6 e, figurato, III VII 6, X 8); salia la via... / verso tal parte ch'io togliea i raggi / dinanzi a me del sol, Pg XXVII 65; Fiore CC 4, cui può aggiungersi XXV 6. Così anche Vn XXXI 14 50, If XIII 22, Pg XX 133, XXIX 17, Pd XXX 65, XXXII 98, ‛ d'ogni p. ' o ‛ da tutte p. ', " da ogni punto ".
5. Vanno considerate a sé alcune occorrenze in cui p. è in senso figurato, con valori diversi: Rime CVI 55 perché lo meo dire util vi sia, / discenderò dal tutto / in parte ed in costrutto / più lieve, " dall'universale al caso particolare ", Contini; Cv IV XVII 10 Maria ottima parte ha eletta, ha scelto il " partito " migliore (esplicita traduzione da Luc. 10, 42 " Maria optimam partem elegit "); XVII 3 in quella parte [" a quel proposito "] dove aperse la bocca la divina sentenza d'Aristotile da lasciare mi pare ogni altrui sentenza; analogamente X 6, IX 15 (" a tal riguardo "), I XI 17 (" da quel punto di vista ", " sotto quell'aspetto "). Si può aggiungere qui il sintagma ‛ aver p. ' per " avere influenza " su qualcosa: E' non ha, in nulla, parte / Amor... ch'e non sia tutto presto / a fine amante, Detto 53; e anche il v. 97, già citato, dove il valore di p. si avvicina a quello di " indole ". Si veda poi l'espressione ‛ d'altra p. ', " d'altronde ", in Detto 449 e Fiore CLXXXIII 1 Da l'altra parte elle son franche nate; praticamente pleonastica in CLI 1 Ancora d'altra parte cuore umano / non penserebbe, ecc.
6. Con diversa accezione, la parola è spesso adoperata in riferimento al corpo umano e all'anima, con allusioni ora del tutto generiche, ora più specifiche: la nostra anima... allora opera bene che 'l corpo è bene per le sue parti ordinato e disposto. E quando elli è bene ordinato e disposto, allora è bello per tutto e per le parti (Cv IV XXV 11 e 12, a commento di Le dolci rime 128; cfr. inoltre XX 9, e anche I 8, Vn XIV 4 [seconda occorrenza] e XXIII 1, Rime CIV 28 e 93). Nel corpo umano D. distingue due parti, ne le quali l'umana piacenza e dispiacenza più appare (III VIII 6; una seconda occorrenza nello stesso paragrafo, e un'altra al § 7; cfr. inoltre il § 13): sono li occhi e la bocca, vale a dire i due luoghi in cui massimamente... opera l'anima (§ 8: si noti ancora l'equivalenza p.-‛ luogo '. Si veda anche Vn XXI 5, dove p. è praticamente pleonastico: questa donna riduce questa potenzia in atto secondo la nobilissima parte de li suoi occhi... secondo la nobilissima parte de la sua bocca).
Agli occhi si allude anche in Vn XIX 19 (seconda occorrenza) e XXXVIII 3; l'occhio è la parte... che vede nell'aquila del cielo di Giove e pate il sole / ne l'aguglie mortali (Pd XX 31), il cuore quella parte dove Amore alberga (Rime CXVII 13; cfr. anche L 6 La dispietata mente, che pur mira / di retro al tempo che se n'è andato, / da l'un de' lati mi combatte il core; / e 'l disio amoroso... / d'altra part'è con la forza d'Amore, dove il Contini chiosa: " Sottile distinzione, portata oggettivamente nella topografia del cuore, della nostalgia spaziale e amorosa del presente dalla nostalgia temporale "; inoltre Vn XXXVIII 5 fo due parti di me... L'una parte chiamo cuore, cioè l'appetito; l'altra chiamo anima, cioè la ragione). Si aggiunga Vn II 6 (lo stomaco) e If XXV 85 (l'ombelico); più generico If XXXIV 33, contrapposto a ‛ tutto '. In Vn XXIII 9 p. indica il corpo di Beatrice, che D., durante la sua dolorosa infermitade, immagina morta; onde invoca la Morte: vieni a me... tu dei essere gentile, in tal parte se' stata!; in Pg XIII 15 vale " fianco ", in If XXII 56 un " lato " della bocca di Ciriatto (a cui di bocca uscia / d'ogne parte una sanna); da quella parte onde il core ha la gente è una perifrasi per dire " a sinistra " (Pg X 48; analogamente Vn XIV 4 [prima occorrenza] e Pd III 110 da la mia destra parte, " alla mia destra ").
L'anima è la nostra nobilissima parte (Cv IV XXII 13, due volte), la p. perpetuale, immortale (II VIII 8 e 13; IV XXII 8, tre volte); quella parte... che è sua [dell'uomo] perfezione maggiore, è la ragione (II VIII 11), per cui, quando si dice l'uomo vivere, si dee intendere l'uomo usare la ragione, che è... atto de la sua più nobile parte. E però chi... usa pur la parte sensitiva... vive bestia (II VII 3 e 4; in I XI 3 la parte sensitiva de l'anima è accostata alla parte razionale, la quale mai non muore [IV XXIII 3]); cfr. ancora I XII 9 la parte razionale... cioè... la volontade, IV XXII 10 e XXIV 2; parte concupiscibile, III X 2. C'è poi una ultima e nobilissima parte de l'anima, che per mente s'intende (III II 16; cfr. anche i §§ 15, 18 e 19; IV XV 11). In II VI 2, a commento di Voi che 'ntendendo 2, D. precisa che lo ‛ core ' si prende per lo secreto dentro, e non per altra spezial parte de l'anima e del corpo.
7. Retto da preposizioni, il sostantivo forma alcune locuzioni, con significato vario. Abbastanza frequente è ‛ da la p. di qualcuno (o qualche cosa) ' che, se in Cv II V 4 viene a significare, come spesso anche oggi, ‛ inviato da ' (l'arcangelo Gabriele venne a Maria... da parte del Sanator celestiale; anche Fiore CXXXVIII 6), in altri casi significa " riguardo a ", " per quel che concerne ": Dentro da l'uomo possono essere due difetti... l'uno da la parte del corpo, l'altro da la parte de l'anima. Da la parte del corpo è quando... Da la parte de l'anima è quando..., Cv I I 3; e analogamente al § 5 (due volte), III VI 12, VIII 4 (due volte), XIV 1 (due volte), XV 19; Aristotele dimostra che non solamente da la parte de l'uomo desiderante, ma deesi fine attendere da la parte de lo scibile desiderato, IV XIII 8 (così anche nel latino della Monarchia: I XV 2 Pictagoras in correlationibus suis ex parte boni ponebat unum, ex parte vero mali plurale); e ancora Cv IV II 8, XIX 6; Vn XIX 18 dico di lei quanto da la parte de la nobilitade de la sua anima (un'altra occorrenza analoga nello stesso paragrafo), e VI I questa donna era schermo di tanto amore, quanto da la mia parte: " per lui, non per gli altri che la credevano il vero oggetto del suo amore " (Sapegno).
Per Rime XLVIII 4 Se Lippo amico se' tu che mi leggi, / davanti che proveggi / a le parole che dir ti prometto, / da parte di colui che mi t'ha scritto / in tua balia mi metto, cfr. la nota di Barbi-Maggini (che a rincalzo della loro tesi citano passi di altri autori): " Il Torraca e il Lega... congiungono questo col verso precedente e perciò la virgola sarebbe... da porsi non in fine del terzo, ma del quarto verso [da parte di colui dipenderebbe dunque da dir ti prometto, con valore da accostare a quello di Cv II V 4]... Ma perché il sonetto non può venire a mettersi in balia di Lippo, da parte, cioè per volontà, di Dante...? ".
Si vedano gli altri casi: se difetto in lei [la scienza] si crede per alcuno, non è da la sua parte [" non dipende da lei "], ma... è per la negligenza nostra, Cv II XIII 30; l'umana impuritade... si prende da la parte di colui ch'è giudicato, " sta dalla parte del giudicato ", come spiegano Busnelli-Vandelli (I IV 9; e poco più oltre, nello stesso paragrafo: l'uomo è da più parti [" sotto diversi aspetti "] maculato... Quando è... maculato d'una passione... quando è maculato d'alcuno disconcio membro, ecc.); a commento di Cv II Voi che 'ntendendo 25, D. afferma l'anima mia essere ancora da la sua parte (IX 2), cioè presso l'umil pensero del v. 28, quello che egli altrove definisce la parte che perdea (VII 2), l'antico pensiero (VIII 2), al quale si contrappone un ‛ nuovo pensiero ' (§ 3).
Con analogo valore di " presso ", la locuzione ‛ de la p. ' (Cv I VIII 8), che in un altro caso sembrerebbe invece accessoria: l'uno [pensiero] era soccorso de la parte [de la vista] dinanzi... e l'altro de la parte de la memoria di dietro, II II 4.
Due esempi anche nella Commedia: con Giasone sen va chi da tal parte inganna (If XVIII 97), " sotto questo lato, cioè, per il proprio piacere e vantaggio " (Chimenz); è difetto da la parte tua [cioè, " difetto tuo "], / che non hai viste ancor tanto superbe, Pd XXX 80.
‛ In p. ' vale " parzialmente ": è la obedienda interamente comandata e da nulla parte [" per niente affatto "] spontanea, quando quello che fa obediendo non averebbe fatto sanza comandamento... né tutto né in parte, Cv I VII 6; e così al § 7, II V 1, III XIV 11; Pg XXXIII 137 S'io avessi... spazio / ... i' pur cantere' in parte / lo dolce ber; in Rime LVIII 9 Tu... / creasti speme, che in parte mi sana / là dove tu mi ridi, ‛ in p. ' è " leggermente equivoco (cfr. in parte là 've semplicemente per ‛ dove ' nel sonetto cavalcantiano Se vedi Amore, v. 2), ma è ancor più probabile il senso di ‛ parzialmente ' (come in Purg. XI 84 [l'onore è tutto or suo, e mio in parte] "), Contini. In Pd XI 136 ‛ in p. ' ha un valore più preciso, chiaramente alludendo a uno dei due dubbi espressi dal poeta; analoga osservazione per Cv I III 2 (prima occorrenza). Ma la locuzione può avere anche altri significati: " in qualche misura ", " in qualche modo " (Cv III XII 10 sappiendo... che li fiori d'un'arbore in certa parte perdere si dovessero...; If IV 71 Di lungi n'eravamo... / ma non sì ch'io non discernessi in parte / ch'orrevol gente possedea quel loco); oppure " in disparte " (solo, in parte, vidi 'l Saladino, If IV 129; si aggiungano qui i sintagmi figurati ‛ gettare a p. ' e ‛ mettere a p. ' per " lasciare in disparte ", " trascurare ", di Fiore XLI 8 e V 12); o ancora " per quel che riguarda " (li raggi de la ragione in essa [la Gramatica] non si terminano, in parte spezialmente de li vocabuli, Cv II XIII 10). E anche: se ne la presente opera [il Convivio]... più virilmente si trattasse che ne la Vita Nuova, non intendo però a quella in parte alcuna [" in alcun modo ", " per niente "] derogare, Cv I I 16; 'n ogni parte [" del tutto ", Barbi-Pernicone] mi pare esser fiso / ch'ella verrà, Rime XCIII 10;
8. Come avverbio, p. ricorre sia nel senso di " intanto " - Parte sen giva, e io retro li andava, / lo duca, If XXIX 16; Pg XXI 19; in Pd V 112 e parte vederai è variante di e per te vederai; in Pg XXXI 51 p. è congettura del Fanfani al posto di sparte (cfr. Petrocchi, ad l.) - sia, ripetuto correlativamente (cfr. il latino partim... partim), in quello di " parzialmente ": i burchi / ... parte sono in acqua e parte in terra, If XVII 20 (cfr. VE II XIII 9 innovare desinentias licet, vel totaliter vel in parte). Con valore avverbiale per ‛ alcuni... altri ': come grue ch'a le montagne Rife / volasser parte, e parte inver' l'arene, Pg XXVI 44 (un esempio del costrutto in VE I VII 6 paene totum humanum genus ad opus iniquitatis coierat; pars imperabant, pars architectabantur, pars muros moliebantur, pars amussibus regulabant, pars trullis linebant, pars scindere rupes, pars mari, pars terra vehere intendebant, partesque diversae diversis aliis operibus indulgebant).
9. Per il gran numero di occorrenze e di possibilità semantiche, per la sua omofonia con la III singol. indic. pres. del verbo ‛ partire ', la parola p. si trova con frequenza relativamente alta in rima equivoca. Già nel sonetto al Maianese (Rime XLVII 5 e 8): in onne parte: n'ha parte; e cfr. Vn IX 11 10 e 13, XXXI 14 50 e 53, If X 47 e 49; e nel Fiore: V 12 e 14, LXII 4 e 5, CC 4 e 5. Vedi RIMA.