partecipazione scolastica, tasso di
Detto anche tasso di scolarità, quel rapporto che si ottiene dal numero di individui iscritti a un dato ordine di scuola diviso per la popolazione nella corrispondente fascia di età. In quasi tutti i Paesi sviluppati, a partire dal secondo dopoguerra, si è innalzato considerevolmente, raggiungendo, alla fine del 20° sec., quasi il 100% per l’istruzione primaria, circa il 60% per l’istruzione secondaria e il 18% per quella terziaria. Il divario tra nazioni si è inoltre ridotto nel tempo in corrispondenza di tutti e 3 i livelli scolastici, così come si sono ridotte le differenze di genere. L’aumento del tasso è solitamente spiegato con la crescita dei benefici dell’istruzione legati alle modificazioni del sistema produttivo, che hanno portato a un aumento della domanda, e conseguentemente della retribuzione relativa, degli individui più scolarizzati. In Italia la scolarizzazione è pressoché completa fino alla scuola dell’obbligo. Il tasso relativo alla scuola secondaria di secondo grado è cresciuto costantemente nel tempo, toccando il 92,7% nell’anno scolastico 2008-09 (dal 10,2% del 1951-52). Nell’anno accademico 2006-07 il tasso di p. universitaria era pari al 41,4% (nel 2001-02 era il 35,9%). L’aumento della scolarizzazione ha causato un costante innalzamento del livello di istruzione medio: la quota di persone che completano il ciclo secondario superiore si attesta al 32,4%, mentre il 10,2% possiede un titolo universitario.