Partito socialdemocratico austriaco
(Sozialdemokratische Arbeiterpartei Österreichs, SDAPÖ, poi Sozialdemokratische Partei Österreichs, SPÖ) Partito politico austriaco. La SDAPÖ fu costituita al Congresso di Hainfeld (30 dic. 1888-1° genn. 1889) sulla base di una dichiarazione di principi redatta da V. Adler, uno dei maggiori esponenti del movimento socialista austriaco di orientamento marxista. Tra i fondatori nel 1889 della seconda Internazionale, la SDAPÖ fu il punto di riferimento organizzativo di quei teorici e dirigenti politici (Max e Viktor Adler, Otto Bauer, Rudolf Hilferding, Karl Renner) che furono i protagonisti del cd. «austromarxismo», particolarmente attento – operando all’interno di un impero multinazionale come quello asburgico – alla questione delle nazionalità. Alle elezioni del 1907 la SDAPÖ fu il secondo partito austriaco dietro i Cristiano-sociali, diventando il maggiore partito del Paese alle elezioni del 1911. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, anche la socialdemocrazia austriaca votò i crediti di guerra, il che aprì i primi dissidi al suo interno. Dinanzi alla crisi della seconda Internazionale, peraltro, proprio i socialisti austriaci furono i principali promotori della Unione internazionale socialista o Internazionale di Vienna (detta anche «Internazionale due e mezzo»), che intendeva riunire i socialisti critici verso la guerra ma non favorevoli a trasformarla in rivoluzione proletaria, come chiesto da Lenin. Alla fine del conflitto, che determinò la crisi dell’impero austro-ungarico, mentre la sinistra del partito, che si riconosceva nell’esperienza della Rivoluzione sovietica e intendeva avviare un’esperienza socialista in Austria, usciva dalla SDAPÖ per dar vita al Partito comunista austriaco (KPÖ), fu proprio uno dei leader socialdemocratici, K. Renner, a diventare cancelliere e a proclamare la Repubblica (12 nov. 1918). Nel 1919 la SDAPÖ conquistò il governo di Vienna, avviando l’esperienza della Rotes Wien («Vienna rossa»), ma nell’ott. 1920 passò all’opposizione sul piano nazionale. Nel 1934, a seguito dell’avvento al potere del regime autoritario di E. Dollfuss, il partito fu messo fuori legge. Ricostituito nell’apr. 1945, assunse il nome di Partito socialista dell’Austria (SPÖ), mentre lo stesso Renner proclamava la nascita di un governo provvisorio e veniva quindi eletto presidente della Repubblica. Tra i fondatori dell’Internazionale socialista (1951), la SPÖ governò in coalizione col Partito popolare fino al 1966, per poi passare all’opposizione, tornare al governo da solo (1970-99), con i liberali e poi di nuovo con i popolari. Primo partito alle elezioni del 1999 col 33,2% dei voti, nel 2008 la SPÖ ha ottenuto il peggior risultato elettorale della sua storia, fermandosi al 29,7%, rimanendo tuttavia la principale forza politica del Paese.