PARUSIA (gr. παρουσία, da πάρειμι "sono presso")
Eschilo, Tucidide e Platone usano il vocabolo nel significato generico di "presenza" contrapposta ad "assenza" (ἀπουσία); Euripide e nuovamente Tucidide l'usano anche nel significato più circoscritto di "arrivo". Negli scrittori neotestamentarî, per primo in S. Paolo, il vocabolo, oltre che nel suo significato più generico, è usato nel significato, che si può considerare tecnico, di "venuta", in rapporto all'inaugurazione da parte di Gesù del regno messianico sulla terra.
Ma quest'uso linguistico di παρουσία, non è, come per lungo tempo si è ritenuto, una creazione neotestamentaria, e scarso frutto hanno dato anche i tentativi di scoprirne i precedenti nella terminologia del giudaismo antecedente e contemporaneo al Vangelo. L'accezione tecnica del vocabolo va ricercata nella κοινὴ διάλεκτος, nel greco popolare dei papiri e delle iscrizioni che ci rivelano come fin dall'età tolemaica il termine παρουσία è adoperato in senso tecnico per indicare la venuta ufficiale in un luogo dell'imperatore o di qualsiasi altro dignitario. Un'iscrizione votiva del sec. III a. C., relativa alla parusia del dio salvatore Esculapio, testimonia anche di un uso strettamente sacro del vocabolo. Ancora in età cristiana Corinto e Patrasso commemorano la parusia (adventus) di Nerone, e monete parusiache furono coniate da Adriano. Si comprende facilmente il profondo significato della contrapposizione di un'attesa parusia messianica (per il valore della quale v. escatologia; gesù cristo) a una parusia che consisteva in una cerimonia burocratica e ufficiale pagana. Negli scrittori cristiani post-neotestamentarî il termine subisce una variazione di significato, ed è adoperato non più a indicare il ritorno di Cristo come inauguratore del regno messianico (Giustino definisce questa come δευτέρα παρρουσία), bensì la venuta di Cristo al mondo.
Bibl.: G. Milligan, St. Paul's epistles to the Thessalonians, Londra 1908, p. 145 segg.; A. Deissmann, Licht vom Osten, Tubinga 1909, p. 268 segg.; E. Buonaiuti, Parusia pagana e parusia cristiana, in Saggi di filologia e storia del Nuovo Testamento, Roma 1910, pp. 25-45; e la bibliografia citata da Deissner, in Die Religion in Geschichte und Gegenwart, IV, Tubinga 1930, coll. 978-981.