Pascal Blaise
Pascal Blaise (Clermont, Alvernia, 1623 - Parigi 1662) filosofo e matematico francese. La prima educazione gli fu impartita dal padre, insigne magistrato e studioso di problemi fisici e matematici, stimato da dotti e scienziati quali M. Mersenne, P. de Fermat e G. de Roberval. Trasferitosi il padre a Parigi nel 1631, ebbe l’opportunità di frequentare con lui le riunioni organizzate settimanalmente da Mersenne, nelle quali si dibattevano le questioni scientifiche e filosofiche più attuali. Genio precoce, iniziò a studiare gli Elementi di Euclide a 12 anni, dimostrò il suo prima teorema di geometria proiettiva a 16 anni e a 17 pubblicò un trattato sulle sezioni coniche (Essay pour les coniques), contenente tra l’altro il cosìddetto teorema di → Pascal, teorema sull’esagono inscritto in una conica (hexagramma mysticum), fondamento, con il teorema di «involuzione» di Desargues, di cui Pascal è da considerare un allievo, della moderna geometria proiettiva. Il suo nome è rimasto legato a una famosa legge sulla pressione dei fluidi (che si inserisce nei suoi studi di fisica sulla meccanica dei fluidi, sulla pressione atmosferica e sul vuoto), secondo la quale la pressione esercitata su un punto di un fluido ideale in equilibrio si trasmette inalterata in tutte le direzioni (principio di Pascal), e al triangolo aritmetico, detto triangolo di Pascal, in Italia più noto come triangolo di → Tartaglia, di cui non fu lo scopritore, giacché già conosciuto dai matematici cinesi e arabi nel xiii secolo, ma di cui mise in luce le proprietà combinatorie (Traité du triangle arithmétique, Trattato sul triangolo aritmetico, postumo, 1665). Alcune sue idee ispirarono la creazione del calcolo differenziale; per esempio, nel suo Traité des sinus du quart de cercle (Trattato sui seni del quarto di cerchio, 1658), Pascal fa precedere una proposizione sull’integrazione della funzione seno da un lemma nel quale utilizza un triangolo particolare formato dalla tangente al cerchio e due segmenti paralleli agli assi coordinati. Il suo carteggio con P. de Fermat nell’estate del 1654 su un problema relativo al gioco d’azzardo proposto dal cavaliere di Méré − come dividere le poste tra due giocatori in un gioco d’azzardo interrotto prima della sua conclusione (règle des partis) – è riconosciuto come uno dei documenti fondanti del calcolo delle probabilità, che Pascal annunciò agli accademici parigini con il titolo altisonante di «geometria del caso» (aleae geometria). Al 1659 risalgono gli studi sulle proprietà della curva detta cicloide o roulette, pubblicati con lo pseudonimo di Dettonville, che suscitarono un’aspra polemica con altri geometri. Costruì inoltre la pascalina, la prima calcolatrice meccanica della storia (1642). Nella sua visione del mondo convivono l’aderenza alla razionalità matematica (esprit de géométrie) e il sentimento derivante dalla fede in Dio (esprit de finesse). Negli scritti scientifici e metodologici di Pascal alla critica del principio di autorità nelle scienze si accompagna il rifiuto della commistione tra metafisica e scienze della natura; le ipotesi devono avere un esclusivo valore euristico: utili per guidare e interpretare le esperienze, sono subordinate ai risultati di queste ultime.