Pasqua
Pasqua [Der. del lat. pascha, gr. páscha, adatt. dell'ebr. pesah "passaggio"] [STF] [ASF] Importante festività cristiana celebrante la resurrezione di Gesù Cristo, derivata dalla festività ebraica commemorante l'uscita dall'Egitto (peraltro cadente in altra data), fissata alla prima domenica dopo il plenilunio di primavera e da cui dipende la successione delle cosiddette feste mobili (Pentecoste, ecc.); il calcolo della data di essa ha costituito un importante problema per la cronologia astronomica medievale. Tale calcolo combina, in maniera non semplice, il numero d'oro N dell'anno considerato A, cioè il posto che A occupa nel ciclo di Metone (il ciclo di 19 anni dopo il quale le lunazioni si ripetono, in media, negli stessi giorni dell'anno), l'epatta E, cioè il numero di giorni trascorsi dal 1° gennaio di A all'ultimo novilunio, e il numero settimanale d, che, posto 1=lunedì, 2=martedì, ecc., dà il giorno della settimana in cui cade il 1° marzo; queste grandezze sono date dalle seguenti relazioni, dove l'indice g indica che si tratta di anni precedenti la riforma gregoriana del calendario, cioè precedenti il 1582 (compreso): N=r { (A+1)/19} , Eg=r{ (11(N-1)+ 8+[s/3])/30}, E=r{ (11(N-1)+8+[s/3]-[3s/4])/ 30} , dg=r{ (1+ 6s+a+[a/4])/7} , d=r{ (3+5s+[s/4]+ a+[a/4])/7} ; le parentesi quadre indicano la parte intera della divisione e r{ } indica il resto della divisione indicata, s è il numero secolare dell'anno A considerato (per es., 19 per il 1996, 20 per il 2015, ecc.), a è il numero degli anni del sec. (per es., 96 per il 1996, 15 per il 2015, ecc.) e delle divisioni indicate va considerata la sola parte intera. Il procedimento con il quale dal numero d'oro si passa all'epatta (cioè al novilunio di primavera), poi al numero settimanale (cioè al giorno della settimana del plenilunio di primavera) e infine alla data della P. è intuitivo. Occorre tenere conto tuttavia che la lunazione è di 29.53 giorni prendendo alternativamente una di 29 e una di 30 giorni. Nella tab. sono indicate le date della P. dal 1900 al 2099. Il calcolo anzidetto, nato per evidenti fini liturgici, consente anche altri usi, per es., la determinazione del giorno della settimana di un certo giorno di un certo anno, con vari sottocasi; esso è quindi di una certa importanza nella cronologia scientifica, e precis. per interpretare e coordinare dati cronologici relativi a importanti eventi astronomici e geofisici (per es., terremoti rovinosi), talora forniti dalle fonti dell'epoca secondo scale cronologiche rifacentisi al computo anzidetto, diverse tra loro e rispetto alla scala attuale.