BONDINI, Pasquale
Di lui non si conosce il luogo né la data di nascita. Il suo nome compare per la prima volta a Praga nel corso della stagione teatrale del 1762-63, allorché fu scritturato nella compagnia di cantanti italiani diretta da Gaetano Molinari, come basso buffo, ma pare anche con mansioni di regista. Nel 1764 costituì una propria compagnia che agiva nel Kotzentheater di Praga e l'anno dopo la portò a Dresda. Dopo il 1765 le sue tracce si perdono di nuovo per tutto il decennio successivo. Riappare a Dresda nel 1777, quando assunse la direzione del teatro di corte con una sovvenzione di 6.000 talleri per allestire spettacoli di prosa in lingua tedesca. La sua compagnia, fra le migliori del tempo, usava trasferirsi per alcuni periodi dell'anno, per lo più in coincidenza con la fiera, a Lipsia. Fu proprio in questa città che il B. fu coinvolto nella primavera del 1778 nelle polemiche tra i due famosi attori-registi Reinecke e Brandes. Nel repertorio adottato dalla compagnia figuravano alcune fra le espressioni più significative del teatro tedesco del tempo, come Emilia Galotti di Lessing (1777), Clavigo di Goethe (1778) e I masnadieri di Schiller (1780), oltre che taluni drammi di Shakespeare come Amleto e Macbeth. Intanto nel 1779 il B. era stato chiamato a Praga per aprire un nuovo teatro d'Opera: fu quello del conte Thun inaugurato il 12 settembre del 1781. Regista e condirettore era Domenico Guardasoni, esperto uomo di teatro, che seppe dirigere in modo eccellente la piccola compagnia costituita dal B., tanto piccola da costringere spesso lo stesso cantante a sostenere due diverse parti. Pur con mezzi così limitati il B. riuscì a organizzare, con la collaborazione del Guardasoni, spettacoli memorabili, alcuni dei quali in occasione di una visita a Praga dell'imperatore Giuseppe II. Il successo fu tale da meritargli nel 1783 la direzione di un secondo teatro a Praga, quello istituito per la munificenza del conte A. F. Nostitz.
Una delle principali difficoltà incontrate dal B. era quella della lingua. Legato alla tradizione dell'opera italiana, egli fu costretto dal pubblico a organizzare spesso spettacoli in tedesco, e per i Praghesi anche in ceco. A tal fine egli assunse come condirettore F. Bulla, che nell'anno 1785 inaugurò il primo spettacolo in questa ultima lingua. Il pubblico praghese si divise allora fra i due teatri in lingua ceca e tedesca non senza conseguenti polemiche anche vivaci, rispetto alle quali il B. si mantenne assolutamente neutrale. Nel 1787 egli ingaggiò infatti anche una compagnia di prosa composta interamente da elementi di lingua tedesca e affidata alla direzione del Reinecke, che morì però nel novembre dello stesso anno.
Nel dicembre del 1786, oppresso da gravi difficoltà finanziarie, prese l'iniziativa felicissima di affidare al Guardasoni la messa in scena delle Nozze di Figaro di Mozart che ottenne un successo clamoroso, fu ripetuta per tutto l'inverno e rinsanguò le sue finanze. Nel gennaio del 1787 l'arrivo a Praga dello stesso Mozart offrì al B. la più grande occasione della sua carriera di impresario teatrale: il musicista gli commissionò un'opera, il Don Giovanni, per un compenso di 100 ducati. Scritta in parte a Vienna, ma completata a Praga, l'opera doveva essere rappresentata, con un allestimento del Guardasoni, il 14 ott. 1787 nel corso di una serata dedicata ai giovani sposi Antonio di Sassonia e Maria Teresa d'Asburgo, sorella di Giuseppe II, di passaggio per Praga. L'indisposizione di una cantante costrinse però il B. a ripiegare sulle Notte di Figaro, diretta dallo stesso Mozart con enorme successo. La prima del Don Giovanni ebbe luogo così solo il 28 ottobre, sempre con la direzione dell'autore.
Dopo questi successi l'interesse del B. per il teatro cominciò a declinare. Alla scadenza del contratto con il teatro del Nostitz abbandonò la direzione al Guardasoni, conservando ancora per qualche tempo il teatro del conte di Thun nel quale si associò il suo cassiere Francesco Seconda. A lui cedette nel 1789 per 8.000 fiorini tutto il complesso delle sue attività teatrali. Deciso a rientrare in Italia, morì nel corso del viaggio a Brauneck in Tirolo il 31 ott. 1789
Fonti e Bibl.: Beobachtungenin Pragvon einem reisendenAusländer, Prag 1797, I, pp. 133-141; J. C. Brandes, Meine Lebensgeschichte, II, Berlin 1800, pp. 222, 245; R. v. Prochazka, Mozart in Prag, Prag 1899, pp. 17, 20, 98, 139; R. ProeIss, KurzgefassteGeschichte der deutschenSchauspielkunst, Leipzig 1900, pp. 207, 210, 211, 278; B. Paumgartner, Mozart, Torino 1925, pp. 379 ss., 385 s.; P. Netti, Mozart in Böhmen, Prag 1938, passim; AllgemeineDeutsche Biographie, XLVII, pp. 97-98; Neue Deutsche Biographie, II, pp. 421-422; Enc. dello spett., II, col. 767.