Calvi, Pasquale
Patriota (Messina 1794 - Castellammare del Golfo, Trapani, 1867). Prese parte al moto costituzionale del 1812. Durante la restaurazione fu incarcerato per due anni a Favignana, accusato di adesione alla carboneria. Legato al movimento liberale, partecipò attivamente alla rivolta del 1848. Fu poi, presidente della commissione incaricata di studiare la costituzione siciliana, membro del Parlamento dell’isola, nel quale guidò la sparuta pattuglia dei repubblicani moderati, e ministro dell’Interno e della Giustizia. Sedata la rivoluzione nel maggio 1849, andò in esilio a Malta, e da lì cercò di organizzare azioni rivoluzionarie in Sicilia. Scrisse le Memorie storiche e critiche della rivoluzione siciliana del 1848-49 (1851-57), che provocarono aspre polemiche per le accuse contro i vecchi colleghi di governo. Nel 1860 tornò in patria e Garibaldi lo nominò presidente della Suprema corte di giustizia di Palermo. Nel 1862 divenne presidente della Corte di cassazione, ufficio che esercitò più tardi a Firenze e poi a Torino.