D'ERCOLE, Pasquale
Filosofo, nato a Spinazzola (Puglie) il 23 dicembre 1831 e morto a Torino il 16 gennaio 1917. Professore di filosofia teoretica nelle università di Pavia e di Torino, fu seguace della filosofia hegeliana, ch'egli aveva studiato anche a Berlino alla scuola del Michelet.
Concepì i principî logici come sussistenti di per sé, pure ipostasi, accentuando cosi il platonismo latente nella Logica hegeliana. Studiò il problema della pena di morte (La pena di morte e la sua abolizione dichiarate teoricamente e storicamente secondo la filosofia hegeliana, Milano 1875); e investì con una critica vivacissima il teismo e le sue concezioni dell'esistenza di Dio e della natura dell'anima (Il teismo filosofico cristiano teoricamente e storicamente considerato, Torino 1884). Negli ultimi tempi abbandonò l'hegelismo per una concezione positivistica ed evoluzionistica dell'universo (ispirata a Darwin e Spencer), nella quale la logica non era più concepita a priori e posta al principio dello svolgimento cosmico, ma appariva alla fine, come prodotto, anch'essa, dell'esperienza.
Bibl.: G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, III, ii, Messina 1923.