ROMANELLI, Pasquale
Scultore, nato a Firenze il 28 marzo 1812 ivi morto l'11 febbraio 1887. Figlio di un artigiano, fece il suo primo tirocinio presso un alabastrino. A quindici anni passò nello studio di Luigi Pampaloni. Poté ottenere in seguito di entrare come aiuto in quello di Lorenzo Bartolini, del cui insegnamento si avvantaggiò anche come scolaro dell'Accademia di belle arti di Firenze; e del grande statuario divenne e rimase poi sempre il discepolo più considerato e prediletto. Eseguì in marmo, parzialmente o per intiero, molte opere del maestro e quando questi, nel 1850, morì, gli succedette nella gestione del celebre e illustre studio. All'eccellenza come esecutore accoppiò non comuni doti d'invenzione. Sono da ricordarsi fra le sue opere originali: il Figlio di Guglielmo Tell (1840); i Figli del povero (1843); il Francesco Ferrucci (1847), situato nel loggiato degli Uffizî, a Firenze; il monumento a Lorenzo Bartolini in Santa Croce a Firenze; il monumento a Vittorio Fossombroni in Arezzo (1863), e quello ad Alessandro Masi in Ferrara; un' Ofelia; una Giovanna d'Arco; una Ruth; varî busti, fra i quali quelli di Franklin, di Washington e quello di L. Bartolini (Galleria d'arte moderna, Firenze; v. bartolini, lorenzo, VI, p. 249). Dall'arte del maestro quella del R. trasse Ia naturalezza nobile della visione e la purezza del modellato, cui egli aggiunse nelle opere meglio personali un tono più energico e rude. R. fu patriota fervidissimo: ascritto alla Giovine Italia, legato di amicizia con i maggiori agitatori toscani, incarcerato alle Murate nel 1845, volontario nel 1848, esiliato e profugo in Maremma con la restaurazione dei Lorena.
Bibl.: G. Rosadi, In memoria di P. R. scultore, Firenze 1922; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII.