TURIELLO, Pasquale
Patriota, educatore e scrittore, nato il 13 gennaio 1836 a Napoli, dove morì il 12 gennaio 1902. Ufficiale in quella compagnia del Matese comandata dal De Blasiis che nel 1860 proclamò decaduto il governo pontificio a Benevento, prese parte con Garibaldi alle campagne del Trentino del 1866 e dell'Agro romano del 1867; ma militò sempre nelle file della Destra e scrisse su giornali moderati come la Patria e la Perseveranza. Rifiutò una cattedra universitaria, pago del suo posto di professore liceale di storia. Conoscitore profondo dei problemi della sua Napoli vi coprì diversi incarichi didattici e amministrativi. La sua maggiore opera fu il saggio Governo e governati (1882; 2ª ed., 1889-1890), giudicato, quando comparve, la più importante scrittura politica ítaliana dopo il Rinnovamento di Gioberti.
Idea animatrice dell'opera è la dimostrazione del distacco operatosi a Risorgimento compiuto tra governanti e governati, a causa dell'ignoranza, in cui erano le classi dirigenti, dell'indole, della storia del popolo italiano e dei reali bisogni del paese. Al fine di colmare tale distacco T. avanzava varie proposte. Voleva il rinvigorimento dell'azione statale e delle istituzioni militari; un'attiva politica coloniale; l'evoluzione della monarchia da parlamentare in rappresentativa, argine al parlamentarismo; il decentramento delle istituzioni di educazione e di beneficenza.
Fra le altre opere ricordiamo: Sull'educazione nazionale in Italia, Napoli 1891; Il secolo XIX, saggio politico, Palermo 1902 (opera postuma).
Bibl.: R. De Cesare, Commemorazione di P. T., in Atti della R. Accademia di scienze morali e politiche di Napoli, XXXVI (1905); E. Tagliacozzo, Un meridionale della Destra, P.T., in Voci di realismo politico dopo il 1870, Bari 1937.