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PASTICCIO

di Andrea Della Corte - Enciclopedia Italiana (1935)
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PASTICCIO

Andrea Della Corte

. Musica. - Furono così denominate durante il sec. XVIII le opere, serie e comiche, costituite da pezzi di autori diversi. Già nei secoli XVI e XVII s'erano avute favole pastorali e melodrammi, alla cui parte musicale avevano volentieri contribuito parecchi compositori. In altri casi gl'impresarî o i cantanti avevano arbitrariamente aggiunto o sostituito arie. Anche nel sec. XVIII s'ebbero melodrammi composti in concorde collaborazione, p. es. un Muzio Scevola, 1721, di cui A. Ariosti, G.M. Bononcini e G.F. Händel scrissero ciascuno un atto. Ma più propriamente il nome di pasticcio designa quelle opere comiche del'700, che, procedendo da un'altra opera comica, ne presentavano sostanzialmente cangiati i libretti e i personaggi, e, nella parte musicale, mescolavano arie, duetti, finali, sinfonie, d'un medesimo compositore o di più compositori. "Pasticciere" era sovente il capo della compagnia, sollecito nel fornire al pubblico i pezzi più prelibati. Un caso tipico è quello del Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno o Bertoldo alla corte di Ciampi, libretto di Goldoni, che ebbe successo verso il 1750 e fu imitato nella Ninette à la cour di Ch.-S. Favart, 1755, nella Löttchen am Hofe di I. N. Hiller, 1767. Intermezzi e opere comiche italiane, recati dagl'Italiani a Parigi, 1751, furono anche pasticciati. C.W. v. Gluck raccolse alcune sue arie, divenute popolari, in Piramo e Tisbe, 1746.

Pasticcio è esattamente la voce italiana corrispondente alla francese pot pourri (per la prima volta usata da Cramer), e ha, precedenti in italiano e nella terminologia musicale, i vocaboli messanza, misticanza, e quello di quodlibet ("come vi piace"), con i quali, nei secoli XV e XVI, s'indicarono pasticci umoristici di mottetti, madrigali, chansons, Lieder di varî autori.

Vedi anche
Francesca Cuzzóni Cuzzóni ‹-zz-›, Francesca. - Cantante, soprano (Parma 1691 - Bologna 1772). Come virtuosa insigne di canto, fu acclamata nei massimi centri d'Europa e specialmente a Londra, dove fu tenuta in grande onore da G. F. Haendel. Sposò il compositore P. G. Sandoni (1722). Carestini, Giovanni, detto il Cusanino Cantante evirato (Filottrano, Ancona, 1705 - ivi 1760). Cantò a Roma (1721), Praga (1723), Mantova e Milano (1727-32), Londra (1733, chiamatovi da G. F. Haendel), Venezia (1743), ancora a Milano, e poi (1755-1758) in varî teatri d'Italia, di Germania e di Russia. Ebbe voce di contralto estesissima. Johann Adolf Hasse Musicista (Bergedorf, Amburgo, 1699 - Venezia 1783). Esordì (1718) ad Amburgo quale tenore, poi (1721) a Brunswick quale operista. Nel 1722, venuto in Italia, si mise a studiare la composizione a Napoli con N. Porpora e A. Scarlatti. Nel 1723 era già rappresentata al teatro S. Bartolomeo la sua prima ... Antonio Caldara Musicista (Venezia 1670 circa - Vienna 1736). Studiò probabilmente con G. Legrenzi a Venezia e dal 1717 fu vicemaestro di cappella alla corte imperiale di Vienna. Compose 114 lavori chiesastici (20 messe, mottetti, vespri, offertorî, ecc.), 37 opere teatrali, 26 serenate sceniche, 29 oratorî, gran numero ...
Altri risultati per PASTICCIO
  • pasticcio
    Enciclopedia on line
    Nel teatro musicale del Settecento, l’opera – spesso di carattere comico – costituita da pezzi di autori diversi o che, procedendo da un’altra opera comica, ne presentava sostanzialmente cambiati i libretti e i personaggi e nella parte musicale mescolava arie, duetti, finali, sinfonia ecc. di uno o ...
Vocabolario
pastìccio
pasticcio pastìccio s. m. [lat. pop. *pastīcium, der. di pasta «pasta»]. – 1. Pietanza per lo più costituita da un involucro di pasta frolla o d’altro tipo e da un ripieno di pasta alimentare, precedentemente cotta e adeguatamente condita,...
pasticciare
pasticciare v. tr. [der. di pasticcio] (io pastìccio, ecc.). – Con uso assol., operare, procedere in un’attività senza ordine e metodo, con scarsa o nessuna precisione, per incapacità o inesperienza, svogliatezza e sim.: non sa fare niente...
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