• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

PASTORINO da Siena

di Filippo Rossi - Enciclopedia Italiana (1935)
  • Condividi

PASTORINO da Siena (Pastorino di Giovan Michele de' Pastorini)

Filippo Rossi

Pittore su vetro, medaglista e incisore di cornici, nato a Castelnuovo Berardenga nel 1508, morto a Firenze nel 1592. Scolaro di Guglielmo Marcillat ad Arezzo, lavora dopo la sua morte (1529) al compimento delle vetrate di S. Francesco, e passa quindi a Siena dove attende dal 1531 al 1537 alle vetrate di quel duomo e a quelle del palazzo Petrucci; dal 1541 al 1548 è a Roma a lavorare alle vetrate della Sala Regia in Vaticano e a quelle di S. Marco. Torna indi a Siena, dove fa la vetrata per il rosone della facciata del duomo (1549) e la decorazione, in pittura e scultura, di una vòlta della Loggia dei Mercanti. In questi anni è da collocare l'inizio della sua attività di modellatore di ritratti in cera colorita, per cui andò subito famoso, e di quella di medaglista (medaglie di Alfonso di Este, poi Alfonso II, nel 1547, e di Lucrezia e Eleonora d'Este del 1552) e d'incisore di conî. Nel 1552 è maestro incisore alla zecca di Parma, nell'anno successivo a Reggio nell'Emilia (ritratti in stucco dipinto di Ottavio Farnese e Paolo Vitelli) e nel 1554 a Ferrara dove rimane varî anni (monete di Ercole II d'Este; ritratti di Alfonso II e Lucrezia duchessa d'Urbino, del 1565). Nel 1572 è a Bologna, nel 1574 maestro di zecca a Novellara, e nel 1576 a Firenze dove è creato "maestro degli stucchi" dal granduca Francesco, carica che tenne fino al 1589. Della sua attività fiorentina sappiamo che dipinse una vetrata per una finestra di Palazzo Vecchio, attese a lavori in stucco (due medaglioni policromi per Giovanni di Mendoza) e a medaglie (p. es. quella dei Duchi di Mantova, 1584); notevole il medaglione in porcellana col ritratto del granduca Francesco (1585; Firenze, Museo Nazionale) che è da ricollegare all'attività della prima fabbrica europea di porcellane che fu appunto quella medicea.

Il P. fu medaglista di grande fecondità: circa 200 sono le medaglie che di lui si conoscono, fuse spesso in piombo da modelli in cera, per lo più senza rovescio; circondate di un grosso orlo di perline e firmate con la sola iniziale. I suoi ritratti, impeccabili nel disegno e di modellatura sapiente, sono tuttavia un poco facili e superficiali, e hanno più grazia che penetrazione: migliori quelli femminili, in cui l'artista indugia volentieri a prendere tutti i particolari ornamentali della veste e dell'acconciatura. Si può dire che il P. abbia effigiato nelle sue medaglie tutti i personaggi più celebri delle corti cinquecentesche, specialmente di Parma, di Ferrara e di Firenze. L'influsso classico si limita in lui a qualche derivazione, nei ritratti, dalle gemme antiche; ma predomina nelle sue medaglie una modernità di concezione che spiega la grande voga da esse acquistata.

Bibl.: A. Armand, Les médailleurs italiens des XVe et XVIe siècles, Parigi 1883-87, I, p. 188 segg.; II, p. 295; III, p. 82 segg.; A. Heiss, Les médailleurs de la Renaissance, Firenze, II, Parigi 1892, p. 96 segg.; L. Forrer, Biographical dictionary of Medallists, IV, Londra 1909, p. 408 segg.; G.F. Hill, Medals of the Renaissance, Oxford 1920, p. 89 seg.; G. Habich, Die Medaillen der italienischen Renaissance, Stoccarda-Berlino s.a., pag. 122 segg.; G. F. Hill, in Thieme-Becker, Künstler-Lexik., XXVI, Lipsia 1932 (con ampia bibl.).

Vocabolario
sienite
sienite s. f. [dal nome di Siene, antica città dell’Alto Egitto, sulla destra del Nilo, l’odierna Assuan]. – In petrografia, nome generico di rocce eruttive intrusive prive o poverissime di quarzo, caratterizzate dall’associazione di un...
da’
da' da’ prep. – Forma tronca, di uso tosc. o letter., della prep. articolata dai (= da i).
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali