LUMUMBA, Patrice
Uomo politico congolese, nato in Katako Kombe (distr. di Sankuru nel Kasai) il 2 luglio 1925, assassinato presso Élisabethville intorno al 10 febbraio 1961. Educato nelle missioni protestanti, poi in un collegio cattolico, funzionario delle poste a Stanleyville, fu poi a Léopoldville come impiegato privato. Fondatore del Mouvement National Congolais, si dedicò ad esso, e nel 1959 era divenuto uno dei leaders dei movimenti nazionalisti africani. Arrestato il 1° novembre 1959 e condannato, fu liberato in vista della conferenza di Bruxelles. Con l'indipendenza del Congo, L. fu il primo presidente del Consiglio della nuova repubblica (24 giugno 1960).
Difficile è oggi intendere l'attività interna ed internazionale intensa e spesso, almeno apparentemente, contraddittoria (viaggio negli S.U.A.; accettazione e poi denunzia dell'intervento delle N.U.; favorevole atteggiamento verso l'URSS) esplicata da L. nel tentativo di garantire l'unità e l'indipendenza del Congo contro la forza disgregatrice delle tradizioni tribali e degli interessi belgi (per le vicende congolesi del 1960, v. congo, in questa App.). Entrato in violento conflitto col presidente della repubblica J. Kasavubu e con J. Mubutu, capo dell'esercito, L. venne arrestato e detenuto a lungo; tuttavia la sua popolarità non veniva meno. Già la situazione sembrava migliorare (gennaio-febbraio 1961), propendendo gli S.U.A. per la liberazione di L. e il suo ritorno al governo, quando, trasportato a Élisabethville, egli veniva trucidato in circostanze tuttora oscure, ma certo non senza la responsabilità del governo katanghese di M. Tshombe. La tragica morte di L. ha causato grandissima impressione nel mondo, provocando un aggravamento della tensione in seno alle N.U.