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NEAL, Patricia

di Anton Giulio Mancino - Enciclopedia del Cinema (2004)
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Neal, Patricia (propr. Patsy Louise)

Anton Giulio Mancino

Attrice teatrale e cinematografica statunitense, nata a Packard (Kentucky) il 20 gennaio 1926. Alta e bionda, espressione, di una femminilità affascinante e spigolosa, ha interpretato donne tenaci, intellettuali e sofisticate. Ha ottenuto l'Oscar come migliore attrice protagonista nel 1964 per Hud (1963; Hud il selvaggio) di Martin Ritt.

Dopo aver studiato arte drammatica alla Northwest-ern University di Evanston (Illinois), cominciò a lavorare nei teatri di Broadway e nel 1946 con Another part of the forest di L. Hellman colse un successo che, oltre a diversi premi, le procurò un contratto con la Warner Bros. Esordì così sullo schermo recitando al fianco di Ronald Reagan in John loves Mary (1949; La sposa rubata) di David Butler e in The hasty heart (1949; Cuore solitario) di Vincent Sherman. Diede un primo saggio della sua bravura in The fountainhead (1949; La fonte meravigliosa) di King Vidor, interpretando il ruolo di una ragazza dell'alta società innamorata febbrilmente di un incompreso ma geniale architetto (Gary Cooper, attore al quale fu legata da una lunga e tormentata relazione). Questa parte per molti versi preannunciò la serie di caratteri di donne pragmatiche e volitive che fu chiamata a impersonare nei film successivi: The breaking point (1950; Golfo del Messico) di Michael Curtiz, in cui è una ragazza di dubbia reputazione, segretamente desiderosa di uno stile di vita piccolo-borghese, che corteggia l'eroe hemingwayano Harry Morgan (John Garfield); Bright leaf (1950; Le foglie d'oro), ancora di Curtiz, e con Cooper; Three secrets (1950; I tre segreti) di Robert Wise; Operation Pacific (1951; Lo squalo tonante) di George Waggner, con John Wayne. Lasciata la Warner nel 1951, la N. lavorò con altre case di produzione orientandosi verso personaggi dotati di una maggiore consapevolezza etica e all'occorrenza capaci di dolorose rinunce: The day the Earth stood still (1951; Ultimatum alla Terra), film fantascientifico di Wise; la commedia Weekend with father (1951; Vedovo cerca moglie) di Douglas Sirk, con Van Heflin; lo spionistico Diplomatic courier (1952; Corriere diplomatico) di Henry Hathaway, con Tyrone Power; A face in the crowd (1957; Un volto nella folla) di Elia Kazan, con Andy Griffith, atto d'accusa contro la manipolazione dei mass media, in cui alla N. tocca il difficile e ambiguo ruolo di donna e manager ferita; Breakfast at Tiffany's (1961; Colazione da Tiffany) di Blake Edwards, dove disegna con grande efficacia il suo personaggio di ricca e ironica signora, che mantiene un imperturbabile controllo quando viene lasciata dal giovane mantenuto (George Peppard); Hud, che le fece vincere l'Oscar, con la parte di una ruvida governante, al fianco di Melvyn Douglas e Paul Newman; In harm's way (1965; Prima vittoria) di Otto Preminger, ancora con Wayne. Colpita da paralisi, fu costretta a rinunciare a due ruoli da protagonista in Seven women (1966; Missione in Manciuria) di John Ford e in The graduate (1967; Il laureato) di Mike Nichols, andati entrambi ad Anne Bancroft. Sconfitta la malattia con il sostegno del marito, lo scrittore R. Dahl, poté tornare sul set con The subject was roses (1968; La signora amava le rose) di Ulu Grosbard nel ruolo della madre di un giovane reduce dal Vietnam, per il quale ottenne una nomination come migliore attrice protagonista. È comparsa poi in vari film, tra cui The night digger (1971) di Alistair Reid, sceneggiato da Dahl, All quiet on the western front (1979; Niente di nuovo sul fronte occidentale) di Delbert Mann, uno dei numerosi film televisivi interpretati dagli anni Settanta, e Cookie's fortune (1999; La fortuna di Cookie) di Robert Altman, dove è l'indimenticabile anziana suicida Cookie. Nel 1988 ha pubblicato As I am: an autobiography, mentre sulla dolorosa vicenda della sua malattia è incentrato il film televisivo The Patricia Neal story (1981; La storia di Patricia Neal) di Anthony Harvey e Anthony Page, interpretato da Glenda Jackson e Dirk Bogarde.

Bibliografia

M. Burrows, Patricia Neal and Margaret Sullavan, St. Austell 1971.

Vedi anche
Lauren Bacall (propr. Betty Jean Weinstein Perske). - Attrice statunitense (New York 1924 - ivi 2014). Inizialmente interprete teatrale, si è poi affermata come fotomodella. Ha debuttato sul grande schermo come protagonista al fianco di H. Bogart in To have and have not (Acque del Sud, 1944). Da questo film in poi ... Roald Dahl Dahl ‹däl›, Roald. - Scrittore inglese di origine norvegese (Llandoff, Galles, 1916 - Oxford 1990). Autore per l'infanzia fra i più celebri. Le sue storie, popolate da personaggi grotteschi e da situazioni fantastiche, conquistarono gli adolescenti di tutto il mondo. Dai suoi racconti sono stati tratti ... Jackson, Glenda Attrice inglese (n. Birkenhead 1936). Dopo aver recitato in teatro con P. Brook, si è affermata nel cinema con Women in love (1969) di K. Russell, che le valse l'Oscar. Attrice versatile e di grande estro, ha alternato, ai ruoli drammatici di Music lovers (L'altra faccia dell'amore, 1970), Sunday, bloody ... Bancroft, Anne Bancroft ‹bä´n-›, Anne. - Attrice statunitense di origini italiane (New York 1931 - ivi 2005). Si affermò con ruoli sia drammatici sia brillanti, interpretando con incisività e passionalità le inquietudini di una intera generazione di donne in film quali: The miracle worker (Anna dei miracoli, 1962); ...
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patrìcio
patricio patrìcio s. m. – Variante ant. di patrizio: nota i gran patrici Di questo imperio giustissimo e pio (Dante), qui in senso fig., con riferimento ai più nobili spiriti del Paradiso.
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