Bérhault, Patrick
È stato uno degli alpinisti e arrampicatori di punta degli anni Ottanta e Novanta del 20° secolo, famoso per i concatenamenti e le solitarie. Iniziò a scalare nel 1971, realizzando già nel 1973 alcune invernali, come la traversata della Meije e il Pilastro Sud della Barre des Écrins in Francia. Nel 1975 scalò il Pilone Centrale del Frêney e nell'inverno seguente la via Bonatti al Grand Capucin, mentre nel corso del 1977 in Verdon realizzò diverse ascensioni, alcune solitarie fino al grado di difficoltà 6c, riuscendo a coniugare questo tipo di arrampicata estrema con l'alpinismo d'alta montagna. Nel 1978 sopravvisse a una terribile caduta di 800 m sulla parete Nord del Pelvoux, si riprese presto e durante il 1979 realizzò numerose invernali di spicco: parete Nord del Triolet, 'Lagarde' a Les Droites (in 5 ore e mezzo), 'Nant Blanc' all'Aiguille Verte, 'Supercouloir' al Mont Blanc du Tacul (in 3 ore e mezzo) e poi, da solo, Canalone Nord dei Dru (prima solitaria, in 6 ore e mezzo), pareti Nord di Les Droites, del Pic Sans Nom, dell'Ailefroide (Massif des Écrins nel Delfinato) e del Grand Pilier d'Angle (la via Dufour-Fréhel, in 3 ore, e la via Bonatti-Zappelli, in 2 ore). Nell'inverno 1979-80 salì la Cornuau-Davaille sulla parete Nord di Les Droites e il Pilone Centrale del Frêney, nel 1980 fu protagonista di un salvataggio sulla via Schell al Nanga Parbat (Pakistan) e nel 1981, assieme a Jean-Marc Boivin e con l'aiuto del deltaplano, concatenò in giornata la 'via americana' del Fou e la 'diretta americana' del Petit Dru fino al 'blocco incastrato'. Ancora con Boivin, nell'inverno seguente, concatenò le prime invernali del Pilastro Rosso del Brouillard e del Pilone Centrale del Frêney. Al 1982 risale invece la sua seconda esperienza di spedizione, un tentativo sulla parete Nord dello Jannu (Himalaya), mentre nel 1984 iniziò le sue dimostrazioni in pubblico, salendo l'8a+. Nel 1985 salì nella Cordillera Blanca peruviana la parete Sudovest dell'Alpamayo (5947 m) e nel 1988 in Tibet lo Shisha Pangma (8013 m), previa acclimatazione sperimentale in un laboratorio scientifico a Parigi. Più recente il suo concatenamento (1992) in giornata, con Fred Vimal, della parete Ovest dell'Aiguille Noire de Peuterey, del Pic Gugliermina e del Pilone Centrale del Frêney, cioè la 'super-integrale di Peuterey'. Nel marzo 1996 compì la prima invernale della via Fourastier sulla parete Nord del Rateau (Écrins), mentre dal 28 gennaio al 3 febbraio 1997, con Francis Bibollet, concatenò le invernali di Les Droites (parete Nord via Colton), Grandes Jorasses (parete Nord via Mac Intyre), Grand Pilier d'Angle (parete Nord via Cecchinel-Nominé), e del Monte Bianco ('via dell'Hypercouloir'). Dal 12 al 18 febbraio 1998, con Bruno Sourzac, concatenò negli Écrins le pareti Nord del Pelvoux, del Pic Sans Nom e la Nordest dell'Ailefroide. Tra la fine di agosto 2000 e il febbraio 2001, infine, compì con vari compagni una impresa ciclopica: la traversata delle Alpi a piedi, con annessa scalata di 23 tra le più importanti pareti.