Patriot act
<pèitriët äkt>. – Legge federale degli Stati Uniti d’America varata il 26 ottobre 2001 per contrastare il terrorismo: potenzia gli strumenti investigativi e di controllo, e al contempo rafforza le misure di sicurezza. Nato come provvedimento d’emergenza, voluto dal presidente George W. Bush, è fortemente influenzato dal timore di nuovi attacchi alla sicurezza nazionale a seguito degli attentati terroristici di al-Qā‘ida che l’11 settembre 2001 hanno colpito New York e Washington causando circa 3000 vittime. Il P. a. prevede la detenzione dei cittadini stranieri sospettati di terrorismo, per lo stesso motivo ne autorizza l’espulsione o il respingimento alla frontiera. Consente alle autorità federali di compiere intercettazioni telefoniche, ambientali o via Internet nell’ambito di indagini su terrorismo e frodi elettroniche, permette inoltre lo scambio di informazioni che coinvolgono servizi di intelligence stranieri con funzionari statunitensi. Il provvedimento consente anche l’accesso a banche dati cliniche, bancarie e bibliotecarie, senza che gli inquisiti ne vengano informati e autorizza perquisizioni in casa in assenza di mandato. Rinnovato il 21 luglio 2005 dalla seconda amministrazione Bush, rendendone permanenti 14 disposizioni su 16, nel 2011 viene prorogato dal presidente Barack Obama per altri cinque anni. Nel 2007 la Corte distrettuale di New York ha dichiarato incostituzionali le National security letter previste dal P. a., con le quali agenti federali e intelligence potevano chiedere ai provider tabulati telefonici e Internet di sospettati, senza mandato della magistratura e notifica agli indagati dell’acquisizione del materiale. Diverse associazioni umanitarie hanno criticato la legge sostenendo che violi la privacy, i diritti umani e restringa le libertà personali.