Auster, Paul
Auster, Paul (propr. Paul Benjamin). – Scrittore e regista statunitense (n. Newark, New Jersey, 1947). Nato in una famiglia ebraica di origine austriaca, dopo il divorzio dei genitori ha vissuto un'adolescenza inquieta, compiendo diversi viaggi in Europa. Laureatosi alla Columbia university, ha lavora in Francia come traduttore dal 1971 al 1974, anno in cui è tornato negli Stati Uniti e ha pubblicato la raccolta di versi Unheart. Con The invention of solitude (1979; trad it. 1993), romanzo autobiografico incentrato sulla morte del padre, ha dato il via alla riflessione sulla natura contraddittoria dei sentimenti, l'identità come buco nero di parole che deviano dalla conoscenza di sé e l'incidenza del caso nella vita, leitmotives della sua scrittura a venire. L'affermazione internazionale è arrivata nel 1985 con City of glass, primo capitolo di New York trilogy (trad. it. 1987), paradossale riscrittura del genere poliziesco, con cui A. scandaglia il ruolo dell'inverosimile, delle coincidenze e del malinteso negli eventi, e usa la figura del detective in cerca di prove come metafora di una vita dominata dalla 'stranezza', del cui senso siamo ignari finché non tramutiamo arbitrariamente le sue circostanze casuali in indizi. Un'indagine che è proseguita nel decennio successivo con The music of chance, Leviathan e Mr. Vertigo, e si è sviluppata con l'avvicinamento al cinema, nella scrittura per il regista W. Wang dei film Smoke (1995) e Blue in the face (1995), e nel 1998 con la regia di Lulu on the bridge (a cui seguirà nel 2007 The inner life of Martin Frost). L'uso di macrometafore ha caratterizzato i libri di A. dell'ultimo decennio: The book of illusions (2002; trad. it. 2003) narra di un professore che perde la famiglia in un incidente aereo e si mette in cerca dell'unico sorriso che gli dà sollievo, quello di una star del cinema muto; Oracle night (2003; trad. it. 2004) è la storia di un taccuino che spinge uno scrittore a scrivere cose che non immaginava; in The Brooklyn follies (2005; trad. it. 2005), un malato di tumore torna a Brooklyn a morire ma ritrova il gusto per la vita; nel metafisico Travels in the scriptorium (2006; trad. it. 2007), uno scrittore prigioniero in una stanza riceve visita dai suoi personaggi; in Man in the dark (2008; trad. it. 2008) un critico letterario in una notte d'insonnia riscrive la storia degli ultimi anni. Di taglio più realistico è invece Invisible (2009; trad. it. 2009), romanzo sulla rabbia giovanile di uno studente in un triangolo amoroso, e Sunset park (2010; trad. it. 2010), storia di un fotografo di case abbandonate che ritrova per caso il figlio squatter fuggito vent'anni prima.