Pseudonimo del poeta di lingua tedesca Paul Antschel (Cernăuti, Bucovina, 1920 - Parigi 1970). I genitori, di madrelingua tedesca, morirono in campo di concentramento nazista, ed è questa la prima esperienza, legata a quella della morte di milioni di ebrei, di cui C. intese farsi testimone. Dal 1947 a Vienna; poco dopo si stabilì a Parigi, assumendo la cittadinanza francese; studioso di germanistica e glottologia, insegnò all'École normale supérieure. Morì suicida. Riassumendo in sé le suggestioni di varie tradizioni poetiche, sin dall'inizio (Der Sand aus den Urnen, 1948) ha delineato la sua personalità, spiccata nel senso d'un simbolismo talora ermetico talora surrealistico. Alla prima raccolta fecero seguito Mohn und Gedächtnis (1952), Von Schwelle zu schwelle (1955), Sprachgitter (1959), Die Niemandsrose (1963), Atemwende (1967), Fadensonnen (1968), Lichtzwang (1970), Schneepart (post., 1971), Zeitgehöft (post., 1976).