WERLHOF, Paul Gottlieb
Medico, nato a Helmstädt il 24 marzo 1699, morto a Hannover il 26 luglio 1767. Studiò nella sua città natale dov'ebbe la laurea e si stabilì nel 1721 a Peine presso Hildesheim, poi si trasferì a Hannover dove ben presto acquistò grande fama di medico erudito. Fu anche uno degli scrittori tedeschi più popolari ai suoi tempi. Descrisse per primo la malattia che porta il nome di morbus maculosus W. (v. appresso). Fra le sue numerosissime opere la più importante è Observationes de febribus praecipue intermittentibus, ecc. (Hannover 1732, 1745; Venezia 1757, 1764; in tedesco, Copenaghen 1785); un'edizione completa delle sue opere fu pubblicata a Hannover (1775-76).
Malattia di W. - Con denominazione più moderna viene indicata come porpora idiopatica costituzionale. Insorge talora subdolamente, talora in modo improvviso e tumultuoso, senza causa apparente o in rapporto a cause banali o a malattie infettive; il più spesso senza febbre, senza manifestazioni articolari e con sintomi caratteristici a carico della pelle, delle mucose, del sangue. Si manifesta sino dall'infanzia, ma con intensità maggiore nel periodo della pubertà; recidiva a periodi irregolari (nella donna spesso coincide con il periodo mestruale); è malattia ereditaria a carattere verosimilmente recessivo. Si giova della cura medica e in casi particolari della splenectomia.
Sulla cute si ha la comparsa di petecchie più o meno numerose, sul tronco e sugli arti; di ecchimosi, di suggellazioni emorragiche anche per traumi minimi. Più gravi sono i fenomeni a carico delle mucose (epistassi, metrorragie, emottisi, ematurie). Il sangue presenta le caratteristiche di un'anemia ipocromica con scarsi indizî di rigenerazione emopoietica, con tendenza verso l'anemia aplastica; si ha riduzione notevolissima (fino alla scomparsa) delle piastrine (fu detta perciò anche trombopenia essenziale), positiva la prova del laccio, prolungamento del tempo di emorragia, assenza della retrazione del coagulo, restando quasi invariato il tempo di coagulazione. Frequente una modica splenomegalia. La cura medica è preventiva (evitare i traumi, le affezioni settiche; riposo a letto e somministrazione di calcio prima e durante il periodo mestruale) e sintomatica (endocalcio, coaguleno, zimema, siero normale di cavallo, trasfusione del sangue). La cura chirurgica, non immune da pericoli, e perciò limitata ai casi che non si giovano della cura medica, ha spesso effetti immediati sorprendenti: cessazione delle emorragie, aumento rapido, talora fino alla norma, delle piastrine, soppressione o riduzione delle recidive anche se le piastrine tornano nuovamente a diminuire dopo l'asportazione della milza.