Architetto belga (Frameries 1859 - Bruxelles 1901). Esponente significativo, con V. Horta e H. Cl. van de Velde, dell'Art nouveau in Belgio, concepì l'architettura come sintesi delle arti plastiche e si oppose all'eclettismo e al razionalismo costruttivo di Viollet-le-Duc, proponendo soluzioni dalle forme fantastiche spesso ispirate all'arte giapponese. Formatosi nello studio e nei cantieri di H. Beyaert, riprese da questo l'uso armonioso della pietra bianca, della pietra blu e del mattone; introdusse elementi moderni su strutture tradizionali: inferriate, mensole, rampe, balconi in ferro battuto, ecc. Costruì numerose case di abitazione a Bruxelles (in rue Ruysbroeck, rue de la Loi, chaussée de Waterloo, ecc.), portò a termine la ricostruzione e la decorazione della chiesa di Everberg; eseguì i progetti per la Cité des artistes, che fu realizzata dopo la sua morte.