Scrittore francese (Parigi 1872 - ivi 1956). Per circa quarant'anni fu critico teatrale del Mercure de France, quindi collaborò alla Nouvelle revue française e alle Nouvelles littéraires. Ammiratore di Stendhal, praticò il genere della confidenza autobiografica (Le petit ami, 1903; In memoriam, 1905; Passe-temps, 1929), traducendo in pagine di classica finezza i conflitti e gli umori, le esperienze artistiche e le notazioni morali della sua vita spiritualmente avventurosa e intensa. Individualista e anticonformista, alimentò il mito dello scrittore cinico e misantropo. Importanti, oltre al Théâtre de Maurice Boissard, gli Entretiens radiofonici con R. Mallet, che lo resero famoso, e il Journal littéraire, del quale pubblicò qualche frammento, ma che poi è venuto alla luce in edizione integrale (19 voll., 1954-66). In collab. con A. Van Bever compilò la celebre antologia Poètes d'aujourd'hui (1900 e 1929) che ebbe grande diffusione anche in Italia.