LÉAUTAUD, Paul
Scrittore francese, nato a Parigi il 18 febbraio 1872, morto ivi il 22 febbraio 1956. Abbandonato sin dai primi anni dalla madre ed educato dal padre, suggeritore al Théâtre-Français, ebbe una gioventù povera e fu costretto ad esercitare svariati mestieri. Nel 1895 riuscì però ad occuparsi, come segretario di redazione, al Mercure de France; in seguito ne diventò il critico teatrale. Prima della guerra del 1914 svolse le stesse mansioni presso la Nouvelle Revue Française, dalla quale non tardarono ad allontanarlo le sue insofferenze polemiche.
L'antologia Les poètes d'aujourd'hui (1900; in collab. con A. Van Bever) dà implicitamente la misura critica del suo gusto di classicista. Ed anche le prime opere creative (In memoriam, 1896; Le petit ami, 1902; La mort de Span, atto unico, 1903; Les amours, 1906) lo rivelano un neoclassico, fra i contemporanei, per lo stile netto e conciso esprimente una concezione quasi illuministica. Di fatto nella personalità artistica e critica degli anni più maturi (Le Théâtre de Maurice Boissard, vol. I, 1907-14, vol. II, 1915-41; Stendhal, 1926; Lettres à ma mère; Passetemps, novelle, 1929; i ricordi Propos d'un Jour, 1929) la base emotiva e sentimentale del suo temperamento viene contraddetta e respinta con acre puntiglio dall'ostentazione di un'ironia cinica e irreligiosa. L'espressione di queste note dominanti si trova soprattutto nell'ampio Journal, la cui edizione integrale (6 voll. fino al 1954), comprende per ora il periodo 1904-1928, presenta un'acuta ed inclemente cronaca dei retroscena, non di rado miserevoli, della società letteraria ed artistica di Parigi. La secca brevità del racconto conferisce agli aneddoti di L. una forza epigrammatica.
Bibl.: A. Rousseaux, in Litt. du XXe siècle, VI, Parigi 1958.