MacCarthy, Paul
McCarthy, Paul. – Artista statunitense (n. Salt lake city 1945). Riceve una formazione artistica alla University of Utah, al San Francisco art institute e alla University of California, dove ha insegnato dal 1984 al 2003. Nonostante sia attivo come artista dai primi anni Settanta con video, performance e installazioni trasgressive e provocatorie, sono tre importanti retrospettive tenute nel 2001 (al New museum of contemporary art di New York; a Villa Arson, a Nizza; alla Tate Liverpool) a sancirne l’importanza a livello internazionale trasformandolo in uno degli artisti più influenti della scena contemporanea. Mescolando codici espressivi e cultura alta e bassa, mette in atto una feroce critica alla cultura e al sistema dei valori dominanti nel mondo occidentale, degli Stati Uniti in particolare, all’insegna dell’eccesso, del paradosso e del grottesco, stravolgendone le icone simbolo di innocenza e purezza (Santa Claus, creato nel 2001 per la città di Rotterdam; la mostra White snow, alla galleria Hauser & Wirth di New York nel 2009) e attaccando i personaggi simbolo del potere (George Bush) e dell’arte (Willem De Kooning). L’artista smentisce vigorosamente la sua vicinanza con l’azionismo viennese rimarcando l’importanza del diverso contesto culturale rispetto agli artisti europei che erano, a differenza di lui, cresciuti sotto la forte influenza del cattolicesimo e il retaggio della Seconda guerra mondiale. Alla sua opera vengono dedicate mostre personali in prestigiosi musei: Tate modern (Londra, 2003), Haus der Kunst (Monaco, 2005), Moderna museet (Stoccolma, 2006), Whitney museum, New York (2008), Pig Island a Palazzo Citterio (Milano, 2010). La sua opera ha partecipato alle principali rassegne internazionali, tra cui le biennali di Berlino (2006), del Whitney museum (1995, 1997, 2004) e di Venezia (1993, 1999, 2001).