PELLISSON, Paul
Letterato francese, nato a Bézières il 30 ottobre 1624, morto a Parigi il 7 febbraio 1693. Di vecchia famiglia protestante, si addottorò in giurisprudenza a Tolosa, e incominciò a esercitare l'avvocatura a Parigi, ritraendosene quasi subito, col pretesto di una grave malattia che lo avrebbe completamente sfigurato. In realtà, a dispetto della sua leggendaria bruttezza e della non meno famosa lealtà e dirittura nel carattere, la sua cultura facile e brillante, il versatile ingegno e la socievolezza innata lo spingevano alla carriera del letterato mondano e cortigiano, di cui fu tipico esempio. La storia della sua vita è la storia delle sue amicizie. Un tenero legame con M. lle de Scudéry (che lo raffigurò nei suoi romanzi sotto i nomi di Acante e Herminius) lo introdusse nel mondo dei "preziosi", dove si guadagnò fama di bello spirito con graziose galanterie poetiche. L'amicizia del correligionario Valentin Conrart lo spinse a pubblicare quella Histoire de l'Académie Française (1653) dove l'illustre compagnia era celebrata con tanta finezza da averne in cambio la promessa del primo seggio vacante. La protezione dell'intendente Fouquet infine (che lo fece suo primo commesso) gli valse di salire negli uffici fino alla carica di consigliere del re, dove si mostrò abile e probo. All'amico caduto in disgrazia egli fu però così tenacemente fedele (tre suoi Discorsi al re in difesa di Fouquet andarono famosi) da guadagnarsi cinque anni di Bastiglia, che subì con ammirevole fermezza. Nel 1667 la resipiscenza di Luigi XIV e un abile scritto del P. (un Abrégé de la vie d'Anne d'Autriche, in forma d'epitafio) lo riportarono in grazia presso la corte. Finì col lasciarsi persuadere da molte amichevoli pressioni a convertirsi al cattolicismo, ed ebbe la carica di storiografo del re, quella stessa che poi la Maintenon gli fece togliere per darla a Racine e a Boileau. Gli ultimi anni furono sempre più invasi da pensieri religiosi, secondo una tendenza sempre curiosamente viva in lui pur nelle vicissitudini della sua carriera tutta mondana. Entrò negli ordini, e finì persino amministratore capo del fondo destinato all'opera di propaganda cattolica.
Opere: Oltre alle citate, Lettres historiques et Opuscules (raccolti nel 1729 in voll. 3); Réflexions sur les différends en matière de Réligion (1686 segg., voll. 4); Préface des øuvres de Sarrasin, ecc. Le poesie amorose vennero pubblicate in appendice alle opere della Comtesse de La Suze (Parigi 1695, voll. 4). Sue Øuvres diverses furono pubblicate nel 1739; e la sua Histoire de Louis XIV (dalla pace dei Pirenei fino alla pace di Nimega) fu stampata solo nel 1749. Nuova edizione dell'Histoire de l'Académie, a cura di Ch. Livet (Parigi 1858, voll. 2).